Scritto per Il Fatto Quotidiano del 06/10/2011
Ritratti di donne a fianco dei peggiori dittatori del XX Secolo: alcune ‘anime nere’ del loro uomo, pervase come lui dal demone del potere e istigatrici di violenze e ingiustizie; altre assoggettate dal suo magnetismo, capaci di essergli accanto anche nei finali tragici; altre ancora semplicemente innamorate, spose, amanti, compagne, talora ammiratrici, talora ispiratrici. Il tema del rapporto tra gli uomini di potere e le loro donne (e, viceversa, tra le donne e il potere) non è originale: persino un campione dello stereotipo come Bruno Vespa l’ha recentemente affrontato, ovviamente da un punto di partenza attuale, italiano, berlusconiano, Silvio e Veronica, nel suo libro ‘Donne di Cuori’.
La giovane giornalista, storica, filosofa francese Diane Ducret, all’esordio come autrice di un volume, concentra il suo sguardo su alcuni satana del secolo scorso, che tanti ne ha conosciuti. L’ordine non è né alfabetico, né cronologico, né ideologico, né geografico; anzi, pare proprio un disordine: Benito Mussolini, Lenin, Stalin, Antonio Salazar, l’imperatore Bokassa, Mao Tse-dong, Nicolae Ceausescu, Adolf Hitler. I capitoli su Mussolini e Hitler sono i più lunghi, con titoli che sono giochi di parole un po’ azzardati (la duce vita, oppure un fuhrer chiamato desiderio).
Il libro, edito ora in Italia da Garzanti con il titolo ‘Le donne dei dittatori’ (405 pagg, 22,60 euro), va al di là dell’ammiccante fascetta “il rapporto segreto tra sesso e potere”, perché non di solo sesso si tratta, anche se spesso, e anzi quasi sempre, il sesso c’entra e parecchio. La Ducret ha conquistato, e tenuto per mesi, la vetta della classifica dei saggi più venduti in Francia un po’ perché il suo lavoro “si legge come un romanzo” –il complimento è di Daringtodo, un quotidiano online di arte, informazione culturale e spettacolo- e soprattutto perché quei personaggi continuano ad esercitare un fascino malsano sul grande pubblico del XXI Secolo.
Prima che una scrittrice, la Ducret, che ha studiato storia e filosofia all’Ecole Normale Supérieure , è una ricercatrice e un’autrice di programmi televisivi per History Channel e per altre reti televisive francesi. L’introduzione del libro presenta e commenta una sequela di lettere d’amore ai due dittatori feticcio delle tenebre europee fra le due guerre, il Fuehrer e il Duce: un fenomeno di adorazione e di soggezione che le cronache perpetuano nelle lettere d’amore che ricevono in carcere serial killer e criminali autori delle peggiori violenze, anche e specie sulle donne.
La stampa francese è stata prodiga di elogi per la Ducret, il cui libro l’edizione transalpina di Grazia ha giudicato «abbastanza scandaloso da farci molto divertire e abbastanza serio per non farci sentire in colpa» divertendoci, o almeno non rivoltandoci, di fronte ad alcuni episodi raccontati. E se L’Express esalta “i brillanti ritratti delle compagne di strada dei megalomani del XX secolo”, Le Point osserva che “il potere seduce ma fa impazzire” (chi lo esercita e chi gli sta accanto). Una morale non c’è: il detto ‘dimmi che donna hai e ti dirò che dittatore sei’ non vale. C’è la moglie che fa politica come Jang Qing e quella che se ne disinteressa come Claretta, c’è chi induce alla moderazione e chi alla crudeltà.
Certo, il libro non approfondisce tutte le donne dei dittatori raccontati, che più di una ne hanno avute, ma ne sceglie una per ciascuno: Claretta, Nadia, Mira, Felismina, Catherine, Jang Qing, Elena, Magda (che non di Hitler era la moglie, ma di Goebbels): “Si sono innamorate di un uomo crudele, violento e tirannico, l'hanno convinto che era bello, affascinante, onnipotente. A volte l'hanno dominato, a volte sono state tradite e ingannate. Alcune di loro sono state quasi più feroci del loro compagno. Spesso l'hanno seguito fino alla morte. Hanno tutte contribuito a plasmare le personalità più potenti e terribili del XX secolo”.
La Ducret ricostruisce gli incontri, le strategie di seduzione, gli amori, e successivamente il peso e l’influenza sulle politiche e sulle scelte e il destino delle donne che hanno intrecciato le loro vite con quelle di potenti crudeli, dal momento in cui sono entrate nel loro letto fino a quando –è il caso di Claretta, Elena e anche di Magda Goebbels come di Eva Braun- lo hanno accompagnato nel momento supremo. Il libro, ne dice l’editore italiano, “esplora i meccanismi più profondi e segreti del rapporto che lega sesso e potere. E, raccontandoci la storia da un'angolatura inedita, ci aiuta a capire l'attualità”. Uno degli ingredienti fondamentali del successo politico dei grandi leader, che non sempre sono dittatori, è proprio il fascino esercitato sulle donne. Hitler l’aveva capito: “L'importante è conquistare le donne, il resto arriva dopo” (e, spesso, è più facile).
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