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domenica 9 ottobre 2011

Vladi/Silvio: feste parallele dei due amici, doveri e piaceri

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 09/10/2011

Queste ciambelle delle feste di compleanno di Vladimir Putin, cui Mr B si sente quasi in dovere di non mancare, da quando è tornato premier, non sempre riescono col buco: a volte, ci si mette il cattivo tempo, che ritarda le partenze degli ospiti; e a volte, cadono in un momento così, che ad andarci sembra proprio di volere fuggire dai problemi dell’Italia. Ma Berlusconi non ne manca una, ufficialmente perché, come dicevano nell’Ottocento le spose timorate, “non lo fo per piacer mio, ma lo fo per l’amor di Dio”. Dovere d’ufficio, insomma.

Un dovere che pochi leader di questo Mondo sentono in modo così compellente. I portavoce russi non ci aiutano proprio, a scoprire che cosa succede in queste feste, ma l’unico altro ospite eccellente che citano è l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, uno che, quando ha lasciato il potere, è diventato un lobbista di lusso dell’energia russa e s’è meritato, per questo, un sacco di critiche.

All'agenzia russa Interfax il portavoce di Putin Dmitri Peskov non dice altro, perché –spiega- ''si tratta di impegni assolutamente privati''. Neppure si sa quanto la festa duri, poteva finire ieri sera o andare ancora avanti una notte: Peskov insiste, “sono impegni assolutamente orivati”. E dove il premier russo celebra con i suoi invitati, in dacia, o altrove?, a Mosca o a San Pietroburgo? Avete già indovinato che cosa ribadisce Peskov, che pure si lascia scappare “in una residenza fuori città” :“sono impegni assolutamente privati, non posso dire di più”.

Il risultato è che i due leader di due Paesi degli Otto Grandi, mica il Bhutan e il Malawi, con tutto il rispetto, spariscono dai radar dell’opinione pubblica per 48 ore o giù di lì e nessuno sa dove siano e che cosa combinino: fatti loro, si potrebbe dire, se non ci fosse l’impressione che siano anche, e forse soprattutto, affari loro e fatti nostri. Più del portavoce di Putin, chiacchiera il ministro dell’agricoltura Saverio Romano, che, in visita in Russia al momento giusto, vuole apparire informato: Berlusconi “m’ha detto che sarebbe venuto a San Pietroburgo con un aereo privato”.

Dove che sia, il Cavaliere, al riparo dalle intercettazioni, deve sentircisi bene, al sicuro, protetto. E magari già pregusta la festa 2012, che sarà qualcosa di speciale, perché Vladi di anni ne farà 60: un fratello minore, cui Silvio, che ne ha appena compiuti 75, ha da insegnare ancora un sacco di cose, sul senso, e sui piaceri, pardon doveri, della vita e dello Stato. E poi c’è tutto un mondo di affari che lega i due amici: pubblici, certo, ma pure privati, molto privati. E questa volta non facciamocelo ripetere dal portavoce.

Il FT ipotizza che la ‘trilaterale’ Putin-Berlusconi-Schroeder sia l’occasione per parlare dei nuovi gasdotti che la Russia intende realizzare, il North Stream, del cui consorzio è a capo appunto Schroeder, e il South Stream. Il solito Peskov non abbocca: “Non sono previsti incontri ufficiali”. Una festa è una festa: mica vogliamo turbarla con scartoffie e discorsi noiosi.

E, poi, quelli si vedono di continuo: ancora un po’, Mr B passa più tempo con Vladi –siamo al quarto appuntamento bilaterale in un anno o giù di lì, se contiamo bene- che con Tremonti (e certo si diverte di più con il russo che con il valtellinese). Quell’inopportuno di PierFerdinando Casini vorrebbe “un presidente del Consiglio che avesse la dignità di porre al premier russo il problema delle minacce alla Georgia, come ha fatto il presidente francese Nicolas Sarkozy”. Ma questo è un compleanno: c’è un’amicizia da celebrare; e le signorine attendono.

Quest’anno, i due premier sono accomunati dalle polemiche politiche interne. Poco prima di partire per la Russia, Berlusconi ha ribadito che non intente mollare, nonostante l’imbarazzo, nelle fila del centrodestra, dopo la proposta di cambiare in "Forza Gnocca" il nome del Pdl, mentre l'opposizione insiste per “un passo indietro".

Anche Putin non intende mollare. Anzi, nel 2012 tornerà a fare il presidente, per altri sei e forse 12 anni. Silvio, un po’ d’invidia, deve avercela: Vladi non ha opposizione, né media, né magistratura e neppure un Tremonti a fargli ombra, perché quel Dmitri Medvedev che gli ha fatto da controfigura al Cremlino per quattro anni è tanto un bravo ragazzo.

Se Putin resta, però, ci sarà ancora da divertirsi un sacco: altre feste e altri affari. In fondo, i due di cose insieme ne hanno fatte: nuotate nel mare della Sardegna e bevute di vodka con caviale a Mosca e San Pietroburgo. E qualche volta hanno sorpreso tutti trasformando incontri privati in occasioni di lavoro: nell'ottobre del 2009 quello che doveva essere un viaggio informale di Berlusconi a San Pietroburgo divenne un vertice bilaterale, con colloqui con amministratori locali, dirigenti di azienda, dossier delicati e persino una teleconferenza con il premier turco Erdogan sul progetto del gasdotto 'South Stream'.

Chi l’ha detto che Vladi e Silvio non sanno farsigli affari loro (e i fatti nostri)?

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