Scritto per Il Fatto Quotidiano del 18/10/2011
Anche i blackbloc, non solo il Cavaliere. La singolarità italiana in Europa non si riduce più a un leader incapace di vedere che la realtà internazionale “rischia di travolgerci e di trasformare l’Italia da Stato fondatore a Stato affondatore dell’Unione europea” –parole sul Corriere della Sera di Mario Monti-; o a uno scontro di personalità, come suggerisce Les Echos, contrapponendo Napolitano a Berlusconi. Le violenze di sabato a Roma, in occasione della protesta degli indignati in tutto il Mondo, suscitano interrogativi e inquietudini nella stampa estera, unanime nel sottolineare come solo in Italia, di fatto, la contestazione pacifica e legittima sia stata sopraffatta da esagitati blackblocs. Gli incidenti inducono la Francia a sospendere, fino al Vertice del G20 di Cannes ai primi di novembre, gli accordi sulla libera circolazione e a reintrodurre i controlli alle frontiere con l’Italia. Cronache e conseguenze delle devastazioni stanno, con grande rilievo, su tutti i media internazionali: FT evidenzia fin dal titolo il caso Italia, “Violenze a Roma, mentre la protesta diventa globale”, mentre Bbc ed El Pais, secondo cui “Pasolini oggi sarebbe un indignato” –certamente, ma come molti altri lo sarebbero e lo sono-, il Guardian e Nouvel Obs fanno i conti degli arresti e dei danni. Invece, il NYT s’interroga sull’efficacia dell’atteggiamento delle forze dell’ordine (che, in America, almeno quanto a fermi preventivi, ci vanno giù più pesanti); e Time e Newsweek raccontano entrambi sul sito come la manifestazione sia stata “dirottata”. Il WSJ, infine, torna sulla questione della leadership: “Molti italiani dicono che i tagli fatti da Berlusconi pesano ingiustamente sui giovani” (e magari pure sugli anziani).
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