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giovedì 3 settembre 2015

Immigrazione: Germania guida l'Unione contro i marchi d'infamia

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 03/09/2015

Le carrette del mare. I tir della morte. E adesso i treni presi d’assalto e stipati come carri bestiame. Se ci si mettono pure i cechi a marchiare con un numero a pennarello i migranti, l’evocazione dell’immagine dell’Olocausto è inevitabile, in questo flusso che molti hanno già definito biblico, questo fiume umano che attraversa i continenti e sfocia in Europa, quando ci arriva, allo stremo delle forze.

La cronaca di ieri racconta una notte d’inferno a Calais, con almeno 150 migranti a prendere d’assalto i treni all’ingresso nel tunnel sotto la Manica –grossi i disagi per i passeggeri blindati dentro-; e una giornata di tensione a Budapest, dove oltre 2.000 migranti restano accampati davanti alla stazione centrale, dopo che è stato loro vietato di salire sui convogli per Austria e Germania.

Da Breclav, giunge notizia che la polizia della Repubblica Ceca, armata di guanti e pennarelli, scrive numeri identificativi sulle braccia di centinaia di migranti giunti in treno dall’Ungheria e diretti in Germania: c’è una foto di bambini che vengono ‘marchiati’. S’ignorano le giustificazioni della pratica, che ha suscitato un’immediata eco d’indignazione in tutto il Mondo, perché ricorda quella dei campi di sterminio nazisti -lì, i numeri erano a fuoco-: è un segnale, non certo l’unico, che il “buio della mente” può tornare, che l’Europa non è immune dai germi del passato se allenta l’ancoraggio dell’integrazione.

Dal Sud al Nord, il flusso è continuo, incessante: oltre 4000 le persone arrivate al Pireo dalle isole dello Ionio dov’erano approdate con mezzi di fortuna. Ma la partita dell’immigrazione, la cui scena principale s’è spostata dal Sud, dal Mediterraneo, all’Europa centrale, si gioca pure al Brennero: su richiesta della Germania, che ha ormai assunto decisamente la leadership europea su questo fronte, l'Italia intende intensificare i controlli al valico di frontiera, nel rispetto degli accordi di Schengen.

Si riproduce la situazione di Ventimiglia tra Italia e Francia, ma in un clima di collaborazione, invece che di contrapposizione. E la Provincia di Bolzano accoglierà per qualche giorno -come misura temporanea- un numero di profughi stimato ad alcune centinaia, per permettere alla Baviera di organizzarsi per fronteggiare l'emergenza contingente.

Sul piano diplomatico, dopo l’iniziativa congiunta tedesco-franco-britannica, che ha innescato l’incontro straordinario del 14 settembre a Bruxelles fra i ministri dell’Interno dei 28, un altro trio, questa volta Italia, Francia, Germania, produce un documento che sbozza nuove regole sull’asilo e per una ripartizione dei rifugiati equa. L’annuncio del ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier trova poi conferma in un comunicato della Farnesina. Del documento italo-franco-tedesco, già trasmesso a Federica Mogherini, Alto Rappresentante per la politica estera e di difesa europea, e ai colleghi degli altri Paesi Ue, si parlerà domani e sabato in una riunione a Lussemburgo.

La Germania, dove entrano secondo la polizia cento migranti l’ora, oltre 2000 al giorno, asseconda il cambio d’atteggiamento indicato dalla cancelliera Merkel e si prepara a cambiare la Costituzione per rendere più gestibile in tempi brevi l'emergenza migranti. "Dovremo adattarci al cambiamento: scuola, polizia, edilizia, alimentazione, sistema sanitario, tutto!", dice il ministro dell'Interno Thomas De Maiziere, intervistato dal settimanale Zeit. "Parlo anche di modifiche alla Costituzione -aggiunge-, da fare molto rapidamente, nel giro di qualche settimana".

Stride con la svolta tedesca, con la promessa di asilo a tutti i siriani sul territorio tedesco, l’insensibilità britannica e, soprattutto, le chiusure dei Paesi dell’Est, carri armati in Bulgaria, filo spinato in Ungheria, numeri a pennarello nella Repubblica Ceca, l’esclusiva ai cristiani in Slovacchia.

Pure l’Italia, che tiene bordone alla Germania, ha le sue pecche: la Corte di giustizia europea la bacchetta per il costo troppo alto dei permessi di soggiorno (tra gli 80 e i 200 euro), non conforme alle norme europee. A due giorni da una condanna a Strasburgo, una a Lussemburgo: zoppichiamo nei principi e nella pratica.

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