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giovedì 17 settembre 2015

Usa 2016: repubblicani; dibattito, la Fiorina emerge come anti-Trump

Scritto per La Presse il 17/09/2'015

E' Carly Fiorina l'anti-Donald Trump, nel dibattito televisivo fra i candidati alla nomination repubblicana a Simi Valley, in California. A questo punto, diventa persino possibile ipotizzare un confronto per la Casa Bianca, l'8 novembre 2016 fra due donne, la repubblicana Fiorina e la democratica Hillary Rodham Clinton. Sempre più improbabile, invece, un match 'stile dinasty' tra la Clinton e Jeb Bush, perché il figlio e fratello del 41o e 43o presidente degli Stati Uniti esce di nuovo male dal confronto e perde ulteriormente terreno.

Ma la corsa è ancora lunga. Anzi, la corsa vera, con la conta dei delegati e non solo dell'indice di gradimento davanti alla tv, comincerà a febbraio nello Iowa: fino ad allora, per andare avanti bastano i soldi, e le chiacchiere. A Trump, non mancano né gli uni né le altre. Ma lo showman, magnate dell'immobiliare, dà l'impressione -o, almeno, questa è la tesi di alcuni suoi antagonisti, in particolare il libertario Rand Paul che duella con lui più di spada che di fioretto- di avere ormai raggiunto il massimo dei consensi. Di qui in avanti, è l'idea, o la speranza, 'Donald il rosso', per via dei capelli, comincerà a stancare, perché il suo è un pubblico volatile, che ha bisogno d'essere sempre stupito e divertito.

E un presidente deve pure sapere fare altro. Trump, comunque, ieri sera, c'è riuscito di nuovo: ha vinto il secondo dibattito, come aveva vinto il primo in agosto a Cleveland, Ohio. I sondaggi a caldo pubblicati dopo il confronto sulla Cnn lo danno nettamente davanti alla Fiorina: due imprenditori, due ceo, prima del gruppo dei politici. E se si considera che il terzo 'fuori dal coro' della politica, il neurochirurgo in pensione, iper-conservatore, Ben Carson, l'unico nero, va alla grande nei sondaggi, ecco che il trionfo dell'anti-politica è servito pure negli Usa.

Il dibattito fra gli aspiranti alla nomination repubblicana, trasmesso in diretta dalla Cnn, dalla biblioteca presidenziale di Ronald Reagan a Simi Valley in California, un 'luogo di culto' conservatore, è stato un 'tutti contro Trump. Un rituale che potrebbe ripetersi negli altri quattro dibattiti previsti di qui a gennaio, uno al mese. Sullo sfondo dell'AirForceOne usato da Reagan, lui, Trump, il battistrada della corsa, non s'è tirato indietro, riservando boccacce e frecciate ai suoi rivali, anche se, alla fine, s'è dato un cinque con Jeb Bush, che stava alla sua sinistra. Invece, Carson è rimasto un po' in ombra.

Secondo la Fox, una tv all news conservatrice, Trump ha raccolto il 43,5% delle preferenze, seguito dalla Fiorina col 22,87%. Molto staccati tutti gli altri, a partire da Marco Rubio, senatore della Florida, il più giovane, terzo col 9,87%. Un flop di nuovo Jeb Bush che raccoglie solo il 3,27% delle preferenze. Un rilevamento 'lampo' di Drudge Report, meno affidabile come campione, vede avanti Trump col 54% seguito dalla Fiorina col 20%. Nessun altro in doppia cifra, Bush solo all'1%. ... di qui in avanti estratti del servizio del mattino ... 

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