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giovedì 24 settembre 2015

Papa in Usa: l' "uomo della speranza" dà l'ultimatum ai pedofili

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 24/09/2015

C’è mezza America che aspettava con trepidazione, e con fervore, la visita di Francesco. Ma c’è pure mezza America che guarda a questo Papa con diffidenza e persino ostilità: troppo ‘pauperista’, troppo ‘anti-capitalista’, troppo ‘verde’ e, persino, troppo tollerante verso gli omosessuali e le famiglie non tradizionali. A dire il vero, a guardarlo con sospetto ci sarebbero pure i nativi americani, quelli che una volta chiamavamo ‘pellerossa’, se non fosse che tra il Secolo XVII e il XVIII generazioni di missionari, con il piglio combattivo di padre Junipero Serra, oltre che convertirli, li hanno pure decimati.

Certo, quelli che restano dei loro discendenti, non molti e neppure troppo ben messi nella società americana, non hanno proprio apprezzato che ieri Bergoglio, nel santuario nazionale dell'Immacolata Concezione, abbia presieduto la messa di canonizzazione di padre Junipero, un francesco spagnolo che insieme ad altri confratelli arrivò in America per evangelizzare le popolazioni indigene della California. I nativi ame¬ri¬cani del movi¬mento Mexica contestano la scelta di elevarlo agli altari, ritenendolo un uomo dai modi duri e inflessibili, "che soggiogò le popolazioni indigene".

Fra gli americani più in sintonia con Francesco, c’è sicuramente il presidente Obama, che martedì è andato ad aspettarlo con la moglie Michelle sotto la scaletta dell’aereo, alla base di Andrews, quella da cui parte l’AirForceOne, e che ieri lo ha accolto sul prato della Casa Bianca, prima che nello Studio Ovale, come l' "uomo della speranza": l’immigrazione, il clima, l’inclinazione al dialogo, anche l’apertura agli omosessuali (che il presidente spinge più in là del Papa) sono tutti punti di forte contatto tra i due leader.

Invece, qualche riserva Bergoglio può avvertirla fra i cattolici d’America, poco più di 30 milioni, circa un decimo della popolazione, che sono spesso conservatori e tradizionalisti sul piano religioso e sociale. Così come Francesco non piace ai fondamentalisti cristiani della ‘cintura della Bibbia’, la mezzaluna di Stati che dalle due Caroline scende al Texas e risale lungo le Montagne Rocciose.

E qualche reticenza il Papa può anche averla captato, nella cattedrale di San Matteo Apostolo, dov’è giunto direttamente dalla Casa Bianca, non sottraendosi alla curiosità e all'affetto della folla, nonostante le ansie dei servizi di sicurezza: lì c’erano i circa 400 vescovi americani, cui s’è rivolto in italiano, dopo avere usato l’inglese, su cui s’è molto esercitato in estate, con Obama.

Senza mai citare esplicitamente la piaga della pedofilia, che tanti squarci ha causato nella Chiesa americana, ma conscio di avere davanti a sé molti protagonisti d’una stagione quanto meno di silenzi e connivenze, Bergoglio ha detto: "So quanto ha pesato in voi la ferita degli ultimi anni. E ho accompagnato il vostro generoso impegno per guarire le vittime, consapevole che nel guarire siamo pur sempre guariti, e per continuare a operare affinché tali crimini non si ripetano mai più". Impossibile non capire e, se del caso, non dire almeno un atto di dolore. E Francesco  ha aggiunto: "Sono consapevole del coraggio con cui avete affrontato momenti oscuri del vostro percorso ecclesiale senza temere autocritiche né risparmiare umiliazioni e sacrifici, senza cedere alla paura di spogliarsi di quanto è secondario pur di riacquistare l’autorevolezza e la fiducia richiesta ai Ministri di Cristo, come desidera l’anima del vostro popolo".

Le diffidenze politiche il Papa le misurerà oggi quando parlerà al Congresso: il taglio della sua ‘Laudato si’ non piace ai repubblicani, che sono maggioranza –e neppure ad alcuni dei candidati più popolari alla Casa Bianca, come il magnate e showman Donald Trump-; e neppure li trova concordi la predicazione dell’accoglienza verso gli immigrati, anche se Bergoglio si presenta agli americani come figlio di emigrati, così come lo sono tutti loro.

Su questi temi, Francesco si sentirà più sostenuto quando interverrà all’Assemblea generale della Nazioni Unite.

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