Scritto per www.GpNewsUsa2016.eu e Formiche.net il 16/09/2015
Al
secondo dei loro sei dibattiti televisivi, i repubblicani arrivano con una
situazione profondamente diversa da quella del mese scorso: sono due 'outsiders' a dominare, infatti, la corsa alla nomination,
almeno per il momento, mentre il campo dei contendenti s’è ridotto di uno con l’uscita
di scena non imprevista di Rick Perry, ma resta molto ampio -16 gli aspiranti
in lizza-.
I sondaggi più recenti indicano che a
insidiare il primato di Donald Trump, uscito vincitore, nonostante le riserve
dei media, dal primo dibattito, a Cleveland. In Ohio, su FoxNews, è attualmente
Ben Carson, un ex neurochirurgo, un ultra-conservatore, l’unico nero del lotto,
che nelle ultime settimane ha guadagnato molto terreno nella considerazione
degli elettori, piazzandosi al secondo posto.
Due non politici, dunque, davanti a tutti
i politici di ruolo: una considerazione che testimonia l’avanzata, anche negli
Usa, della ‘anti-politica’. Il dibattito andrà in scena sulla Cnn da Simi
Valley, in California, dove c’è la biblioteca presidenziale di Ronald Reagan,
quando in Italia sarà già giovedì mattina.
Secondo un rilevamento Cbs News/New York
Times, il magnate dell’immobiliare e showman, che continua a produrre gaffes e
polemiche, è in testa con il 27% delle preferenze su base nazionale, seguito dal
neurochirurgo in pensione, salito dal 6% dei primi di agosto all’attuale 23%. E’
invece crollato Jeb Bush, (dal 13 al 6%), sceso in terza posizione, a pari
merito con Mike Huckabee e Marco Rubio.
Per un sondaggio Abc News / Washington Post, Trump è al 33% delle
preferenze, Carson al 20%. Mentre candidati apprezzati dall’establishment
conservatore e dalla finanza, che aborre Trump, sono lontani: Bush è ai minimi del
suo percorso in questo rilevamento, con l'8%. Se Trump piace soprattutto ai
potenziali elettori uomini poco acculturati e agli evangelici, Carson ha un
forte seguito fra gli uomini laureati. Nessuno dei
due conquista le donne e l’ala più radicali del Tea Party.
Resta l’impressione
diffusa che né Trump né Carson conquisteranno la nomination, ma non saranno neppure
meteore nella corsa: con loro, alle primarie, bisognerà fare i conti. (fonti varie - gp)
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