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mercoledì 16 settembre 2015

Usa 2016: repubblicani; dibattito, la Fiorina promossa in serie A

Scritto per La Presse il 16/09/2015

Una sola promossa in serie A, la manager ed unica donna del lotto Carly Fiorina, incomprensibilmente relegata in serie B in agosto a Cleveland, Ohio. E nessun retrocesso. C’è posto per 11 sul palco allestito dalla Cnn a Simi Valley, California, la località della biblioteca presidenziale di Ronald Reagan, per il secondo dibattito in diretta tv fra gli aspiranti alla nomination repubblicana per Usa 2016.

Altri quattro dibattiti seguiranno, uno al mese, di qui a gennaio, prima dell’inizio delle primarie vere e proprie, a febbraio, con i voti nello Iowa e nel New Hampshire, nel Nevada e in South Carolina.

Il battistrada - ormai non più a sorpresa - della corsa repubblicana, Donald Trump, magnate dell’immobiliare e showman, avrà alla sua destra Ben Carson, un neuro-chirurgo in pensione, ultra-conservatore, l’unico nero, e alla sua sinistra Jeb Bush, il favorito fino all’estate, ormai sceso sotto il 10% nei sondaggi. Da sinistra a destra, ci saranno Rand Paul, Mike Huckabee, Marco Rubio e Ted Cruz; poi Carson, Trump, Bush; e infine Scott Walker, la Fiorina,  John Kasich, Chris Christie.

Gli 11 candidati si affronteranno a cominciare dalle 17.00 ora locale (le 20.00 sulla Costa Est, le 2 di notte in Italia). Prima, avranno spazio gli altri 5 candidati repubblicani, meno conosciuti:  gli ex governatori Jim Gilmore e George Pataki, l’ex senatore Rick Santorum, il governatore Bobby Jindal e il senatore Lindsey Graham.

In agosto, il primo dibattito sulla Fox News ottenne 24 milioni di telespettatori, un’ottima audience per un evento non sportivo.

Al secondo dei loro sei dibattiti televisivi, i repubblicani arrivano con una situazione molto diversa da quella del mese scorso, quando Trump era già in testa, ma davanti al duo Bush-Walker. Ora, invece, sono due 'outsiders' a dominare la corsa alla nomination, almeno temporaneamente, mentre il campo dei contendenti s’è ridotto di uno con l’uscita di scena scontata di Rick Perry, rimasto senza un soldo, oltre che senza idee, ma resta molto ampio -16 gli aspiranti in lizza-.

I sondaggi più recenti indicano che a insidiare il primato di Trump, uscito vincitore, nonostante dubbi dei media, dal primo dibattito, è Carson, che nelle ultime settimane ha guadagnato terreno nella considerazione degli elettori, salendo al secondo posto.

Due non politici, dunque, davanti a tutti i politici di ruolo: una considerazione che testimonia l’avanzata, anche negli Usa, della ‘anti-politica’. E il calo di Jeb Bush fa il paio con le difficoltà che incontra, fra i democratici, Hillary Rodham Clinton, altra icona della politica statunitense ...

Resta l’impressione diffusa che né Trump né Carson conquisteranno la nomination, ma non saranno neppure meteore nella corsa: con loro, alle primarie, bisognerà fare i conti. Trump polarizza –troppo?- l’opinione pubblica negli Stati Uniti: lunedì, ci sono stati incidenti e tafferugli nel centro di Dallas in Texas, durante un suo comizio. Centinaia di ispanici protestavano contro le posizioni sull'immigrazione del magnate, che vuole mettere fine all’immigrazione illegale, alzare un muro tra Texas e Messico e insulta i ‘latinos’.

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