Scritto per EurActiv il 17/06/2012
I risultati elettorali della domenica alle urne in Grecia e anche in Francia condizioneranno, nelle prossime ore, una serie di appuntamenti multilaterali e bilaterali da cui si attendono risposte e decisioni per l’uscita dalla crisi, sia globali che europee: il Vertice del G20 a Los Cabos, in Messico, il 18 e 19; il Quadrangolare a Roma fra Italia, Francia, Germania e Spagna, il 22; e, infine, preceduto da un Eurogruppo e un Ecofin, il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno a Bruxelles, già ‘battezzato’ il Vertice della Crescita. Senza contare l’intreccio di bilaterali.
La ridda di incontri è stata preceduta da dichiarazioni e iniziative. Al G20, l’Europa rischia di finire sotto accusa, non solo da parte di Usa e Cina. La presidenza di turno messicana ha già invitato l’Ue a prendere “misure decisive” per uscire dalla crisi e rilanciare la crescita e l’occupazione, perché –rileva- i suoi problemi “coinvolgono l’economia globale”.
E se l’Italia non è più “sorvegliata speciale”, anzi le si riconoscono “i grandi sforzi fatti”, l’Fmi giudica la recessione della Spagna “senza precedenti”.
Certo, i problemi globali s’intrecciano a quelli specifici di ogni Paese. Quando il presidente Usa Barack Obama ripete che l’Europa non cresce abbastanza, si preoccupa di non arrivare all’Election Day il 6 Novembre con i tassi di crescita dell’economia americana troppo bassi; ma intanto a Washington non spilla un cent per lo sviluppo dal Congresso, dove i repubblicani lo tengono in stallo.
E il premier italiano Mario Monti, il cui governo, con il dl Sviluppo, vuole entrare nella fase due e “coltivare la crescita”, avverte che il percorso e' ancora “lungo e faticoso”, che “il cratere crisi si e' allargato” e che la riforma del lavoro deve essere cosa fatta entro il Consiglio europeo, se no l’Italia ci arriverà zoppa. Sulla stessa linea, il presidente Giorgio Napolitano giudica l’operato del governo finora “sufficiente per credibilità”, ma sollecita ora altre misure.
Prima degli incontri, si addensano gli annunci. Oggi, si apprende da ‘Le Journal du Dimanche’, che il presidente francese François Hollande porterà al Vertice un Patto per la Crescita da 120 miliardi di euro, con fondi europei strutturali, fondi Bei e project bond -, mentre, secondo Der Spiegel, l’Ue pensa a eurobond in versione light –obbligazioni a breve e in quantità limitata-, per attenuare le reticenza della cancelliera tedesca Angela Merkel.
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