Una spinta per la crescita a parole e un ‘volemose bene’ corale: che cosa ci sia, di concreto e solido, nelle conclusioni del Vertice del G20 a Los Cabos in Messico lo diranno, nelle prossime ore, borse e spread e cambi. Intanto, la parola passa all’Unione europea, con molti appuntamenti compressi: venerdì, il Quadrangolare a Roma tra Italia, Francia, Germania e Spagna; e, la prossima settimana, prima Ecofin ed Eurogruppo a Lussemburgo e poi, il 28 e 29, il Consiglio europeo a Bruxelles, quello atteso come il ‘Vertice della Crescita’.
I lavori di Los Cabos si sono chiusi con un attestato di
fiducia all’Unione europea del presidente statunitense Barack Obama: un atto
forse dovuto, dopo le polemiche e le tensioni transatlantiche della vigilia e
del primo giorno. “L’Europa ce la farà”, dice Obama, dopo avere finalmente
incontrato i leader dell’Ue –appuntamento saltato lunedì per il protrarsi della
plenaria-: “L’Europa è pronta a misure coraggiose e non imploderà”. Il premier
italiano Mario Monti avverte che “i prossimi 10 giorni saranno decisivi”, di
qui al Consiglio europeo di fine mese.
Monti nega l’esistenza di un piano per salvare l’Italia,
come pure la Spagna, e rileva che l’Eurozona “ha un problema serio, ma non è
l’unico squilibrio dell’economia mondiale”. Le conclusioni del G20 arrivano
nella scia di una giornata positiva sui mercati –borse su, spread giù- e
nell’attesa che, in Grecia, il premier designato Antonio Samaras formi il nuovo
governo.
Nel documento finale, il G20 indica le priorità della crescita
e dell’occupazione e delinea un piano d’azione coordinato. Monti dice che ci
vogliono più crescita e più investimenti. Il presidente francese Francois
Hollande giudica inaccettabili gli spread di Italia e Spagna e vuole che l’Ue
esca dal vicolo cieco ‘banche – debito’. La cancelliera tedesca Angela Merkel
abbina l’impegno al rigore per il risanamento dei conti e il consolidamento dei
bilanci con quello per la crescita e insiste pure per una maggiore integrazione
europea, ricordando, nel contempo, alla Grecia la necessità di stare alle
regole.
Sul fronte della difesa dalle crisi, l’Fmi vede le proprie rafforzate con un’iniezione
di 456 miliardi di dollari, un sesto dei quali (75 miliardi) provenienti dai
Brics. Nella sua analisi, l’Fmi giudica “urgente e cruciale per la stabilità la
crescita dell’Eurozona”. Per l'Italia, le priorità sono la riforma del lavoro e
la competitività.
Versioni integrali su http://www.euractiv.it/it/news/istituzioni/5524-g20-usa-attestato-di-fiducia-alleuropa-dopo-polemiche.html e ...
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