Scritto per il blog de Il Fatto Quotidiano il 01/10/2010
Time fa un regalo di compleanno a Silvio Berlusconi, che ha compiuto 74 anni il 29 settembre, mercoledì scorso, proprio il giorno in cui la Camera gli concedeva una fiducia che potrebbe valere altri tre anni al potere. Il settimanale americano, che si diverte a compilare classifiche talora demenziali e spesso arbitrarie, mette Berlusconi in testa alla sua ‘top ten’ dei Grandi Vecchi, cioè -non esageriamo!- dei leader attempati, basata più sull’età anagrafica che sulla longevità al potere.
Il pezzettino di presentazione del ‘Silvio nazionale’ è poco più di una didascalia, senza rivelazioni di sorta: “Berlusconi è uno dei capi di Stato (erroraccio: Time poteva evitarselo!) europei più controversi. L’ex uomo d’affari e magnate dei media è stato premier per tre diversi periodi a partire dal 1994 ed è al 51.0 posto nella lista 2010 dei più ricchi di Forbes, con una fortuna stimata a 11.8 miliardi di dollari. E’ attualmente il leader con maggiore anzianità di servizio dei Paesi del G8 e la sua carriera politica raramente non è stata segnata da scandali. Le accuse rivoltegli vanno da collusioni con la mafia a ‘islamofobia’ a rapporti con minorenni. Eppure, il nocciolo duro dell’opinione pubblica italiana è ancora dalla sua parte”.
Il regalo è velenosetto: sia perché mette in rilievo che Mr B non è più un ragazzino, anche se è il più giovane della ‘hit parade’; sia perché la compagnia non è proprio di prima scelta, almeno dal punto di vista della democrazia. Dopo Berlusconi, infatti, c’è Than Shwe, 77 anni, da 18 anni ‘padrone’ della Birmania, quello che da 11 anni tiene agli arresti Aung San Suu Kyi; e vengono poi numi sacri del gotha mondiale della vetustà autocratico/dittatoriale, Raul Castro (Cuba, 79) , Hosni Mubarak (Egitto, 82 anni), Robert Mugabe (Zimbabwe, 86 anni), Abdullah bin Abd al-Aziz al-Saud (il re saudita, il più vecchio di tutti, oltre gli 86 anni) e altri personaggi meno noti, ma non per questo meno vecchi e meno tosti, come Mwai Kibaki, 78 anni, presidente del Kenia da 7 anni, e Abdoulaye Wade, 84 anni, presidente del Senegal da 10 anni.
Tutti da prendere con le molle, nella gerontocrazia mondiale? No, per carità: al terzo posto, c’è Manmohan Singh, 78 anni, premier indiano da sei anni, un brav’uomo. E c’è pure una donna, una signora per bene, nella ‘top ten’ di Time: Elizabeth Alexandra Mary Windsor, che altri non è che la regina Elisabetta II d’Inghilterra, 84anni e 58 di potere.
Non pensiate, però, che il nostro Mr B ai senta in soggezione, o a disagio, fra cotanti leader. Lui quel che ha da dire lo dice: e se, come s’è vantato in Senato, ha davvero convinto quel ragazzino del presidente degli Stati Uniti ad occuparsi di economia, chè altrimenti Barack Obama manco ci pensava, figuriamoci se farà mancare un grano della sua saggezza ai suoi coevi. Sempre che ne abbia il tempo, impegnato com’è a rendere partecipi della sua esperienza leader più giovani, come Muhammar Gheddafi, 68 anni, e i due giovanotti non ancora pensionabili di scuola sovietica, Vladimir Putin, 58 anni, e Aleksandr Lukashenko, 56 anni.
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