Scritto per Il Fatto Quotidiano del 31/10/2010
I Marco Polo del Terzo Millennio sono arrivati a destinazione seguiti metro per metro dallo spazio e su internet e accompagnati nel loro viaggio dalla curiosità della stampa internazionale. Ed El Pais e USAToday hanno fatto loro festa grande, quando sono ‘sbarcati’ all’Expo di Shanghai poco prima della chiusura. Quattro veicoli elettrici senza conducente, con batterie alimentate ad energia solare, hanno completato in tre mesi un percorso di 13mila km dall’Italia alla Cina: è la prima volta che mezzi del genere compiono un viaggio transcontinentale. I veicoli, che non hanno nulla di robotico, ma hanno l’apparenza di furgoncini, sono stati ideati e allestiti dal Vislab Autonomous Challenge dell’Università di Parma: hanno una velocità massima di 60 km/h (ma ogni tre ore di viaggio ce ne vogliono otto di sosta per ricaricare le batterie). I ricercatori erano a bordo, ma il loro intervento è stato necessario solo per pagare i pedaggi sulle autostrade e a Mosca, quando i Marco Polo sono rimasti imbottigliati in un ingorgo. Per il resto, i veicoli se la sono cavata bene con i loro sensori e con il sistema di visione artificiale che individua gli ostacoli, decide la direzione e regola le frenate. Hanno anche attraversato la Siberia e il deserto di Gobi senza perdersi e senza patire gli sbalzi di clima. Una volta, hanno pure fatto salire un autostoppista, che magari non sarà stato entusiasta di scoprire che non c’era un autista a bordo.
domenica 31 ottobre 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento