Scritto per Il Fatto Quotidiano del 17/10/2010
Speriamo che esageri, il ministro Tremonti, quando impressiona WSJ e Les Echos dicendo che “la crisi economica minaccia la democrazia in Europa” e nell’Occidente. Di sicuro, però, minaccia la scuola in Italia: di ogni ordine grado, dalle materne all’Università. Le proteste di famiglie, precari e studenti e le indecisioni del governo, che prima accelera la riforma degli Atenei, poi frena, colpiscono la stampa persino oltre Atlantico (WSJ, SFC, Bloomberg) , mentre il Telegraph dà spazio a una sentenza della Corte di Giustizia europea che riconosce il diritto all’indennizzo a docenti britannici discriminati in Italia. Dietro la crisi della scuola, ecco tornare il profilo dell’Italia “gerontocrazia, Paese per vecchi”: Time racconta, con un titolo alla Rascel (Arrivederci, Italia!), che l’Italia è vittima di una fuga di cervelli senza pari in Europa e nel passato. I giovani, spesso quelli più in gamba e più intraprendenti, se ne vanno; e molti di quelli che restano aspettano che venga il loro turno (di essere vecchi) facendo i ‘bamboccioni’ a casa di mamma e papà. L’Italia che invecchia è tema spesso trattato dalla stampa estera, che cerca spiegazioni nella società, nei costumi, nella demografia. C’entrano pure le scelte della politica: per ridurre il deficit, si punta sui tagli, invece che sul miglioramento dell’efficienza della spesa. Un esempio, la riforma dell’Università targata Gelmini: una spinta in più ai giovani, ad andarsene.
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