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giovedì 7 ottobre 2010

Mr B torna in Russia per festeggiare Vladi, amicizia & affari

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 07/10/2010

Una boccata d’aria buona, magari fredda, dopo l’aria fetida dei ‘teatrini’ della politica romani. E, poi, qualche ora fra buoni amici, leali, fidati, mica come quelli di qui che, come ti volti, ti pugnalano a parole e, peggio, se non li compri ti votano contro. Stufo, stanco, irritato, Silvio Berlusconi progetta di trascorrere il week-end in Russia, dall’amico e collega Vladimir Putin, che compie oggi 58 anni (con i suoi 74, Silvio gli è fratello maggiore, meglio zio, potrebbe persino essergli babbo).

Dmitri Peskov, il portavoce del capo del governo di Mosca, informa che «il presidente del Consiglio italiano arriverà venerdi’ sera in aereo a San Pietroburgo» per passare il fine settimana con il premier russo, nei pressi della capitale zarista (dove, di preciso, non è finora dato sapere). Putin ha una dacia a Valdai, a metà strada tra Mosca e San Pietroburgo, dove i due s’incontrarono lo scorso anno, sempre per una festa di compleanno.

Peskov definisce l’incontro «una visita informale, nel corso della quale, pero’, si parlerà anche di cose serie ». Dunque, è ufficiale (e, nel contempo, inquietante): Mr B e Vladi non si racconteranno solo barzellette e non parleranno solo di donnine.

Di cose serie, di yuan e di scambi, di economia e magari di democrazia, Berlusconi dovrà di sicuro parlare oggi, ricevendo a Roma il premier cinese Wen Jiabao, reduce da un Vertice con l’Ue a Bruxelles non facile (la conferenza stampa di fine lavori è stata cancellata). Wen, che in Italia sarà pure ricevuto dal presidente Napolitano, non ha gradito le pressioni europee per una rivalutazione dello yuan.

Dopo le fatiche cinesi, i piaceri russi. Mr B rientrerà in Italia domenica, se i piani saranno rispettati: gli è già capitato, l’inverno scorso, di restare bloccato in Russia più del previsto, causa –era stato spiegato- condizioni atmosferiche proibitive. Giornalisti impiccioni e malevoli, che non avevano trovato traccia delle tempeste di neve evocate nelle cronache moscovite di quei giorni, avevano ipotizzato, per la prolungata assenza del premier italiano, malesseri innescati da libagioni troppo abbondanti o addirittura ragioni mediche.

Certo, Berlusconi vede Putin, cosi’ come vede il dittatore libico Muammar Gheddafi, con una frequenza nettamente superiore a ogni altro leader occidentale (c’è il sospetto che neppure il presidente Medvedev lo veda cosi’ spesso). L’ultima volta è stata solo il mese scorso, dopo il forum della democrazia a Yaroslavl, quando l’incontro avvenne nella dacia di Novo Ogariovo, alle porte di Mosca.

Esponenti dell’opposizione invitano il premier a chiedere all’amico Vladi a che punto è l’inchiesta sull’assassinio della giornalista Anna Politkovskaia, uccisa il 7 ottobre 2006, mentre lavorava a un’inchiesta sulle violazioni dei diritti dell’uomo nella Russia di Putin, in particolare in Cecenia. Proprio ieri, la giustizia russa ha prorogato fino a febbraio le indagini, che non hanno ancora individuato mandanti ed esecutori. E Luigi Zanda, vice-presidente dei senatori del Pd, sollecita Berlusconi a riferire sulla visita in Parlamento, «perchè lo Stato italiano non è una sua proprietà privata».

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