Scritto per Il Fatto Quotidiano del 14/10/2010
Altro che l’Italia. E’ l’Olanda la vera avversavia della Serbia in Europa. Ma che dice questo ?, sento già i tifosi darmi dello ‘scemo’ in coro: nel girone della Serbia, c’è l’Italia, mica l’Olanda. Attenzione!, pero’: il calcio non c’entra. Qui stiamo parlando dell’adesione di Belgrado all’Unione europea: nonostante gli hooligans di Marassi, l’Italia resta l’avvocata della Serbia nel processo che dovrebbe condurla nell’Ue.
Il ministro Frattini, che ieri ha ricevuto le scuse del college Jeremic e l’assicurazione che “i criminali saranno identificati, catturati e puniti in modo esemplare”, parla cosi’: la Serbia è “un Paese che sta uscendo da un periodo difficile e noi l’accompagniamo nel cammino verso l’Europa”. E il suo vice Mantica è a Belgrado nel giorno giusto, per il convegno «Italia e Serbia : una partnership strategica verso l’Unione europea».
Pure Jeremic sa che l’Italia è “uno dei principali sostenitori delle aspirazioni europee» del suo Paese. Tendenzialmente filo-serba da sempre, e in modo bipartisan, l’Italia sarà pero’ impotente quando, il 25 ottobre, i ministri degli esteri dei 27 discuteranno della candidature serba, presentata nel dicembre 2009: sola contro 26, infatti, l’Olanda s’oppone a che il Consiglio dell’Ue avvii la procedura d’adesione –una decisione che richiede l’unanimità-. L’Aja rimprovera a Belgrado un’insufficiente collaborazione con il Tribunale penale internazionale sulla ex Jugoslavia e il mancato arresto dei criminali di guerra Mladic e Hadzic. Le violenze dei fascio-nazionalisti anti Serbia nell’Ue e Kosovo indipendente sono non solo criminali, ma pure inutili: a tenere la Serbia fuori, per ora, ci pensa l’Olanda.
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