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mercoledì 25 maggio 2011

Immigrazione: Europa fortezza della paura, soldi ma a casa

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 25/05/2011

Visti più facili in cambio di reimpatrii più facili: un baratto che la Commissione europea vuole proporre ai ‘vicini’ dell’Ue sulla riva Sud del Mediterraneo. Ma, prima, l’Esecutivo di Bruxelles deve convincere i governi dei 27 che questo è uno strumento che consente di modulare i flussi migratori della primavera araba senza compromettere la libertà di circolazione nell’Unione.

La responsabile europea degli affari interni, Cecilia Malmstroem, svedese, ha ieri presentato una comunicazione che vuole risponde, fra l’altro, alle questioni sollevate dal presidente francese Sarkozy e dal presidente del Consiglio italiano Berlusconi nella lettera congiunta inviata al presidente della Commissione José Manuel Barroso e al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy.

La prospettiva è quella di creare con il Sud del Mediterraneo una partnership per la democrazia e per una prosperità condivisa, con l’obiettivo di avviare «un dialogo sulle migrazioni, la mobilità e la sicurezza» con i Paesi della Regione , a cominciare da Tunisia, Egitto e Marocco. E la Commissione, per riuscirci, è pronta a mobilitare, di qui al 2013, 1,2 miliardi d’euro in più di quanto finora previsto per fare fronte alle esigenze immediate della Riva Sud e per incoraggiarne i popoli e i governi a fare davvero progressi verso la democrazia.

Pare un’accelerazione alla ricerca di una soluzione; e nelle intenzioni di Bruxelles lo è. Ma le procedure comunitarie hanno le loro ritualità: la comunicazione della Malmstroem sarà ora esaminata dai ministri dell’interno dei 27 e, dopo essere stata rivista in base ai loro commenti, diventerà una proposta da sottoporre ai capi di Stato e di governo alla vigilia del Vertice europeo di fine giugno.

Li’, andrà a finire che il Vertice ne prenderà atto, senza pero’ decidere perchè –diranno i leader- non ci sarà stato ancora il tempo di esaminarla a fondo. Cosi’, il pacchetto di provvedimento tornerà ai ministri. E, di questo passo, si arriverà alla prossima crisi ancora a metà del guado. E, naturalmente, diranno i governi, la colpa sarà di Bruxelles che non fa nulla.

La Malmstroem ha in mente accordi "su misura" Paese per Paese, prevedendo tra l'altro facilitazioni per l'ingresso nell’Ue di studenti, ricercatori e uomini d'affari, contrastando, da una parte, l’immigrazione clandestina e favorendo, dall’altra, quella regolare, cosi’ che l'Europa possa continuare a procurarsi la manodopera che le serve.

Nel pacchetto è pure prevista una clausola di salvaguardia –cui ricorrere solo come ‘ultima ratio’- che consenta di reintrodurre i visti "in caso di improvvisi aumenti dei flussi" dai Paesi per cui sono stati aboliti, come quelli dei Balcani occidentali. Inoltre, c’è una revisione della politica dell'asilo.

Ma mentre la Malmstroem presenta la sua ricetta che non nega l’accoglienza, anche se la modula di fronte alle paure alimentate dai governi nelle opinioni pubbliche, in una sala del Parlamento europeo l’eurodeputato leghista Mario Borghezio agita la « questione bianca », presentando un libro sul razzismo ‘anti-bianchi’ dell’avvocato francese Gilles William Goldnadel, un difensore di Oriana Fallaci.

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