Scritto per Il Fatto Quotidiano del 11/05/2011
Ecco un primato italiano di cui non andare proprio fieri. E un precursore di cui ci siamo (quasi) tutti dimenticati: il sottotenente Giulio Gavotti, pilota nella guerra di Libia –non questa, quella coloniale del 1911, un secolo fa giusto giusto-. La Bbc se n’è ricordata proprio al momento giusto. E la storia, sul sito dell’emittente britannica, è subito divenuta una delle più ‘cliccate’, complice una foto che ci mostra l’ufficiale ai comandi del suo aereo con indosso una mantellina che fa tanto Alberto Sordi e Giorgio Gasmann ne La Grande Guerra. Grazie alle lettere al padre del Gavotti, di cui è entrata in possesso, la Bbc puo’ ricostruire la genesi ‘fai-da-te’ del primo bombardamento aereo della storia. Nel novembre 1911, nel pieno dei combattimenti tra le forze italiane e quelle dell’Impero Ottomano, il sottotenente scriveva al padre: «Ho deciso di gettare bombe dal mio aeroplano. E la prima volta che ci proviamo: se ci riesco, saro’ davvero contento di essere la prima persona ad averlo fatto». Di li’ a poco, il Gavotti lo fece davvero, sporgendosi fuori dal suo fragile velivolo e lasciando cadere a tre riprese tre bombe da un chilo e mezzo ciascuna –almeno una a segno- su truppe turche stazionate in un’oasi nel deserto, Ain Zara, oggi una cittadina a Est di Tripoli. Guernica e Coventry, Dresda e Hiroshima, il napalm e ‘Shock and Awe’ su Baghdad 2003, infine i raid contro i bunker di Gheddafi, che richiudono sulla Libia il cerchio d’un secolo di morte dal cielo, la via era aperta.
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