Scritto per Il Fatto Quotidiano del 22/05/2011
Per la serie, 'facce di bronzo'. O magari, evangelicamente, chi e' senza peccato scagli la prima pietra (cosi', nessuno rischierebbe di finire lapidato). Il Consiglio diritti umani dell'Onu, sede a Ginevra, rinnova i propri ranghi e richiama l'Italia in servizio permanente effettivo, ma non evita le polemiche: difficile trovare campioni senza fallo dei diritti dell'uomo. Anche se sono lontani gli anni in cui gli Stati Uniti del presidente Bush lasciarono l'analogo organismo allora esistente, stufi di vedervi Cuba e magari l'Iran esaltati come campioni dei diritti fondamentali. La crisi sfocio' nella creazione nel 2006 dell'attuale Consiglio.
Venerdì, l'Assemblea generale dell'Onu ha scelto 15 Paesi, tra cui l'Italia, per fare parte del Consiglio per i prossimi tre anni. L'Istituzione e' forte di 47 elementi e viene rinnovata per un terzo ogni anno. Questa volta, e' rimasta fuori la Siria, sotto schiaffo per la repressione delle proteste che continua da settimane e che ha gia' fatto centinaia di vittime. Fiutata l'aria pesante, Damasco giorni fa aveva ritirato la propria candidatura. Nonostante tutto, la Siria ha avuto cinque preferenze; e i Paesi arabi, che hanno condotto in porto la candidatura alternativa del Kuwait, si sono gia' accordati per rigiocare la carta siriana nel 2013 o nel 2014, quando l'eco delle stragi di Daraa si sara' persa. Un segno che la primavera araba non e' ancora radicata in profondo nei cuori e nelle menti dell'Islam.
Proprio ieri, le forze di sicurezza siriane hanno di nuovo aperto il fuoco, uccidendo cinque persone e ferendone una ventina davanti al cimitero di Homs, durante i funerali di una decina di vittime della repressione delle manifestazioni contro il regime del presidente Bashar al-Assad.
L'anno scorso, era toccato all'Iran di Mahmud Ahmadinejad ritirarsi per evitare la bocciatura, ricevendo in cambio -quasi uno sberleffo- un posto alla Commissione Onu sullo stato della donna. E solo a marzo, dopo i bombardamenti ordinati da Muammar Gheddafi sui civili insorti, la Libia e' stata espulsa dal Consiglio di Ginevra.
L'Italia, che aveva già fatto parte dell'organismo dal 2007 al 2010, ha ottenuto un nuovo mandato, raccogliendo 180 voti (su 194). Pure promossi Benin, Botswana, Burkina Faso e Congo (Africa); Filippine, India, Indonesia e Kuwait (Asia); Cile, Costa Rica e Perù (America Latina, Nicaragua fuori); Georgia e Austria (Europa).
Le organizzazioni umanitarie sono critiche verso il Consiglio colpevole di "grandi omissioni" perche' non osa mai criticare ad esempio Cina, Cuba e Russia (tutti con poltrona a Ginevra).
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