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venerdì 27 maggio 2011

Mr B al G8: in ginocchio da Obama, che non se lo fila

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 28/05/2011

Un colloquio rubato, in modo francamente imbarazzante, visto che Mr B un bilaterale vero tutto per lui dal presidente americano non l’ha ottenuto. Un colloquio di straforo prima dell’inizio dei lavori del G8 di Deauville, quando gli altri leaders dei Grandi si scambiano saluti o magari affinano le intese sulle linee da tenere in riunione, o ancora si consultano con il proprio staff per essere sicuri di quel che diranno.

Berlusconi, invece, è in agguato : lui, che ha l’arte dell’inserimento, coglie un attimo in cui Obama è solo e ne cattura l’attenzione, trovandolo con la guardia abbassata, senza un diplomatico intorno a fargli velo, senza qualcuno accanto da presentargli cosi’ da allentare la presa. Una scena che fa male: Mr B quasi chino su Obama, che è inizialmente seduto, ma che avverte per educazione la necessità di alzarsi e ascolta senza spiccicare una parola e senza neppure annuire troppo, con l’aria di chi annaspa cercando di capire quello che l’altro gli sta dicendo.

Se ne rende conto pure Berlusconi, che il suo inglese non gli basta a fare comprendere a Obama un concetto cosi’ strampalato come «la dittatura dei giudici di sinistra», oppure l’architettura della sua nuova maggioranza ‘politico-comprata’; e cosi’ ricorre, fantozzianamente, all’interprete, che gli sta un passo discosta.

Di numeri al G8, Mr B è abituato a farne: Angela Merkel ancora si ricorda il ‘popi-popi’ che le fece da dietro sulle spalle nel 2006, quando il G8 si tenne in Germania: lei sussulto’, visibilmente sorpresa e irritata. Nè le gaffe al G8 sono –va riconosciuto- un’esclusiva italiana: Bush e Blair ancora arrossiscono per il fuori onda ingenuissimo al buffet di chiusura del vertice di San Pietroburgo nel 2005. Episodi da snocciolare ce ne sono a iosa.

Questa volta, pero’, la tempesta è (quasi) tutta nel mare italiano. Obama a parte, che resta incastrato, gli altri non ci badano. E molti grandi media o non se n’accorgono o non gli danno importanza. La Reuters, ad esempio, manco tiene conto della presenza di Berlusconi a Deauville: lo cita, si’, nei tioli di giornata, ma da Roma e solo per dire che «rischia la sconfitta in elezioni municipali chiave» e che « riceve uno schiaffo » dalla Confindustria. E La Afp lo annovera fra i partecipanti e nulla più.

Mancano, per ora, commenti ufficiali da parte americana. E difficilmente ci saranno. Obama ascolta Mr B con partecipe cortesia e nulla più, anzi con la preoccupazione non troppo dissimulata di ritrovarsi coinvolto in qualche pastrocchio. Fortuna che Sarkozy lo trae d’impaccio dando inizio ai lavori: Silvio deve andare al suo posto e Barack puo’ finalmente farsi spiegare da un qualche collaboratore che cosa voleva quello.

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