Scritto per Il Fatto Quotidiano del 17/11/2011
Quanti paletti! Il ministro degli esteri del governo Monti , l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, dovrà fare lo slalom tra le competenze sue e dei suoi colleghi. Bergamasco, da quasi 40 anni in carriera, rappresentante dell’Italia all’Onu tra il 2008 e il 2009 e poi ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Terzi è l’uomo che Berlusconi aveva scelto per garantirsi buoni rapporti con l’Amministrazione Obama: ha, dunque, le credenziali per reggere uno dei due pilastri della politica estera italiana, le relazioni transatlantiche. Ma, ora, la priorità è l’Europa: lì Monti s’affida a Enzo Moavero, suo capo gabinetto alla Commissione europea. Moavero conosce benissimo le istituzioni comunitarie, di cui è stato apprezzatissimo alto funzionario e, fino a ieri, presidente di sezione del Tribunale di Lussemburgo. Un altro capitolo trascurato della politica estera, la cooperazione internazionale, è affidato ad Andrea Riccardi: il fondatore della Comunità di Sant’Egidio è l’uomo giusto al posto giusto. Riccardi e Moavero, che dopo il giuramento esce a piedi da Palazzo Chigi, sono segnali di discontinuità, oltre che –come Terzi- garanzie di competenza.
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