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sabato 21 luglio 2012

Crisi: Eurogruppo, aiuti alla Spagna non fermano il contagio

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 21/07/2012

La Spagna avrà subito 30 miliardi di euro per sostenere le sue banche a rischio default. E, presto, potrà impegnare nell’azione di tamponamento fino a 100 miliardi di euro: l’ammontare esatto sarà definito dopo una nuova serie di stress test. Ma questi interventi svuotano il vecchio fondo salva Stati Ue, l’Efsf. E il nuovo, l’Esm, non entrerà in funzione prima del 1.o ottobre: bisogna, infatti, attendere la pronuncia della Corte costituzionale tedesca, il 12 settembre.

Il rush del Parlamento italiano, che giovedì aveva ratificato il Patto di Bilancio e l’Esm, sarà stato un inutile exploit. La zona euro, fino all’autunno, resterà esposta alle intemperie della crisi, senza più protezioni. Di che preoccupare gli analisti e innervosire i mercati: agosto è mese di tempeste finanziarie ingigantite dalla rarefazione degli scambi.
Prese senza colpo ferire in un paio d’ore di videoconferenza, le decisioni dell’Eurogruppo, già confezionate, non tranquillizzano le borse e neppure acquietano la tensione sociale in Spagna: secondo gli analisti, i mercati restano sotto l’incubo di un contagio della Grecia a Spagna e Italia, nonostante il ministro delle finanze tedesco Schaeuble assicuri che l’Italia non avrà problemi.
La Spagna, invece, ce li ha: chiude la settimana con uno spread a 610, quota Berlusconi, mentre l’Italia finisce a quota 500, che è meglio, ma non è certo bene. E. infatti, Madrid deve ancora incassare che già rilancia: chiede una nuova intesa anti spread, in attesa che lo scudo si materializzi. Mentre la protesta sociale continua: dipendenti statali in agitazione bloccano il traffico in varie città, ci sono arresti e feriti. La regione di Valencia chiede di essere salvata dalla bancarotta, il governo estende le previsioni di recessione al 2013.
Gli aiuti alla Spagna per ricapitalizzare le sue banche, deliberati all’unanimità dopo la richiesta fatta il 25 giugno, avranno, dunque, una cubatura massima di 100 miliardi di euro, ma una prima tranche da 30 miliardi partirà, in ogni caso, già nei prossimi giorni. Secondo la nota dell’Eurogruppo, l’obiettivo è “salvaguardare la stabilità finanziaria dell’eurozona nel suo insieme”.
L’intervento comunitario non è vincolato al rispetto di condizioni draconiane, in stile Grecia. Madird, infatti, “manterrà la piena responsabilità” della sua politica finanziaria. L’assistenza dell’Eurozona sarà “accompagnata da una politica di condizionalità” concentrata –si sottolinea, però- sul settore finanziario. In sostanza, saranno applicate 32 misure contenute in un memorandum d’intesa, che Eurogruppo e Spagna firmeranno nei prossimi giorni. Vi sono piani di ristrutturazione delle banche, in linea con le regole dell’Ue sugli aiuti di Stato, e riforme strutturali settoriali che comprendono iniziative come la separazione degli asset problematici, la ristrutturazione della governance, modifiche ai sistemi di vigilanza. Insomma, il settore bancario spagnolo s’appresta a subire un vero e proprio commissariamento europeo, con le missioni di una nuova troika, Commissione europea, Bce ed Eba. Ma ciò non vale per l’economia iberica nel suo insieme.
Il commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn conferma queste impressioni: il programma di aiuti alla Spagna, dice in conferenza stampa, “è molto chiaro”. Si tratta di “avere banche sane, regolate in modo efficace e controllate in modo rigoroso, capaci di alimentare una crescita economica sostenibile”.
I soldi necessari saranno prelevati dall’Efsf, che non avrà nessuno status di creditore privilegiato, contrariamente a quanto era avvenuto in passato in casi analoghi, in particolare per la Grecia: incasserà il suo credito esattamente come tutti gli altri finanziatori del debito pubblico spagnolo. Però, con questo intervento, dopo quelli a favore di Portogallo, Irlanda e Grecia, l’Efsf resta praticamente vuoto.
E, così, il muro di fuoco anti-speculazione, fortemente invocato dal premier italiano Mario Monti, si riduce a una siepe che un bambino può scavalcare. E fin quando non partirà l’Esm resterà in stallo pure lo scudo antispread: i due sono, infatti, strettamente collegati, perché il meccanismo di stabilità dovrà alimentare l’acquisto di titoli dei Paesi sotto attacco, secondo uno schema concordato in linea di massima al Vertice della Crescita di fine giugno, ma ancora da definire nei dettagli.
Salvo drammi d’agosto, l’Eurogruppo si riunirà di nuovo a settembre. Quando dovrebbe pure tornare sull’agenda la situazione della Grecia.

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