La Spagna avrà subito 30 miliardi di euro per sostenere le sue banche a rischio default. E, presto, potrà impegnare nell’azione di tamponamento fino a 100 miliardi di euro: l’ammontare esatto sarà definito dopo una nuova serie di stress test. Ma questi interventi svuotano il vecchio fondo salva Stati Ue, l’Efsf. E il nuovo, l’Esm, non entrerà in funzione prima del 1.o ottobre: bisogna, infatti, attendere la pronuncia della Corte costituzionale tedesca, il 12 settembre.
Il rush del Parlamento italiano, che giovedì aveva ratificato il Patto di Bilancio e l’Esm, sarà stato un inutile exploit. La zona euro, fino all’autunno, resterà esposta alle intemperie della crisi, senza più protezioni. Di che preoccupare gli analisti e innervosire i mercati: agosto è mese di tempeste finanziarie ingigantite dalla rarefazione degli scambi.
Prese senza colpo ferire in un paio d’ore di
videoconferenza, le decisioni dell’Eurogruppo, già confezionate, non
tranquillizzano le borse e neppure acquietano la tensione sociale in Spagna:
secondo gli analisti, i mercati restano sotto l’incubo di un contagio della
Grecia a Spagna e Italia, nonostante il ministro delle finanze tedesco Schaeuble
assicuri che l’Italia non avrà problemi.
La Spagna, invece, ce li ha: chiude la settimana con
uno spread a 610, quota Berlusconi, mentre l’Italia finisce a quota 500, che è
meglio, ma non è certo bene. E. infatti, Madrid deve ancora incassare che già
rilancia: chiede una nuova intesa anti spread, in attesa che lo scudo si
materializzi. Mentre la protesta sociale continua: dipendenti statali in
agitazione bloccano il traffico in varie città, ci sono arresti e feriti. La
regione di Valencia chiede di essere salvata dalla bancarotta, il governo
estende le previsioni di recessione al 2013.
Gli aiuti alla Spagna
per ricapitalizzare le sue banche, deliberati all’unanimità dopo la richiesta
fatta il 25 giugno, avranno, dunque, una cubatura massima di 100 miliardi di euro, ma una prima tranche da 30 miliardi
partirà, in ogni caso, già nei prossimi giorni. Secondo la nota dell’Eurogruppo,
l’obiettivo è “salvaguardare la stabilità finanziaria dell’eurozona nel suo
insieme”.
L’intervento comunitario non è vincolato al rispetto
di condizioni draconiane, in stile Grecia. Madird, infatti, “manterrà la piena
responsabilità” della sua politica finanziaria. L’assistenza dell’Eurozona sarà
“accompagnata da una politica di condizionalità” concentrata –si sottolinea,
però- sul settore finanziario. In sostanza, saranno applicate 32 misure
contenute in un memorandum d’intesa, che Eurogruppo e Spagna firmeranno nei
prossimi giorni. Vi sono piani di ristrutturazione delle banche, in linea con
le regole dell’Ue sugli aiuti di Stato, e riforme strutturali settoriali che comprendono iniziative come la
separazione degli asset problematici, la ristrutturazione della governance, modifiche
ai sistemi di vigilanza. Insomma, il settore bancario spagnolo s’appresta a
subire un vero e proprio commissariamento
europeo, con le missioni di una nuova troika, Commissione europea, Bce ed Eba.
Ma ciò non vale per l’economia iberica nel suo insieme.
Il commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn conferma queste impressioni: il
programma di aiuti alla Spagna, dice in conferenza stampa, “è molto chiaro”. Si
tratta di “avere banche sane, regolate in modo efficace e controllate in modo
rigoroso, capaci di alimentare una crescita economica sostenibile”.
I soldi necessari saranno prelevati dall’Efsf, che non avrà nessuno status
di creditore privilegiato, contrariamente a quanto era avvenuto in passato in
casi analoghi, in particolare per la Grecia: incasserà il suo credito
esattamente come tutti gli altri finanziatori del debito pubblico
spagnolo. Però, con questo intervento, dopo quelli a favore di Portogallo, Irlanda e Grecia,
l’Efsf resta praticamente vuoto.
E, così, il muro di fuoco anti-speculazione,
fortemente invocato dal premier italiano Mario Monti, si riduce a una siepe che un bambino può scavalcare. E fin
quando non partirà l’Esm resterà in stallo pure lo scudo antispread: i due sono, infatti, strettamente collegati,
perché il meccanismo di stabilità dovrà alimentare l’acquisto di titoli dei
Paesi sotto attacco, secondo uno schema concordato in linea di massima al
Vertice della Crescita di fine giugno, ma ancora da definire nei dettagli.
Salvo drammi d’agosto,
l’Eurogruppo si riunirà di nuovo a settembre. Quando dovrebbe pure tornare
sull’agenda la situazione della Grecia.
Nessun commento:
Posta un commento