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mercoledì 4 luglio 2012

Ue: scudo, Bruxelles zittisce Olanda e Finlandia, la Merkel a Roma

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 04/07/2012

Angela Merkel non è convinta e non si rassegna: l’intesa sullo scudo anti-spread raggiunta al Vertice europeo della scorsa settimana non le va giù, soprattutto là dove prevede che i Paesi virtuosi possano usufruire di interventi a sostegno senza essere soggetti alle condizioni imposte dalla troika, Commissione europea, Bce e Fmi. La cancelliera tedesca, oggi a Roma con un codazzo di ministri per un Vertice bilaterale, muove le sue pedine, sul fronte interno e su quello europeo.

In Germania, il partito gemello della sua Cdu, la Csu bavarese, minaccia di fare saltare la maggioranza, se l’accordo sullo scudo resta così com’è: vuole chiudere il rubinetto delle concessioni ai Paesi deboli dell’Eurozona, Grecia, Cipro Italia, Spagna, Portogallo –toh!, tutti i mediterranei-.

E fin da lunedì s’erano mosse Olanda e Finlandia, Paesi paladini della Germania nel Consiglio europeo, per rimettere in discussione l’intesa. Per fortuna che, per una volta, c’è a Bruxelles gente con i nervi distesi e gli attributi giusti: i presidenti del Consiglio Van Rompuy e della Commissione Barroso ricordano che la decisione è stata presa all’unanimità e va rispettata, anzi va attuata entro breve tempo. E se poi l’Aja ed Helsinki tirassero fuori la storia del veto, non avrebbero il peso per imporlo.

Neppure i mercati danno peso alle fibrillazioni nordiche. Le borse chiudono ovunque bene, lo spread cala ancora verso quota 400, nonostante l’Fmi denunci rischi di contagio dell’America, dove il sistema finanziario resta vulnerabile, dall’Europa, dove la situazione resta grave e c’è ancora molto da fare.

La Merkel vuole un chiarimento sul ricorso al fondo salva Stati per acquistare quote di debito dei Paesi virtuosi, ma in difficoltà, Monti risponde, riferendo in Parlamento sul Vertice: “La convinceremo e supereremo le resistenze di Olanda e Finlandia”. Per il premier professore, c’è stata un’inversione di rotta: ora, l’Europa è più orientata alla crescita e gli eurobond non sono più un tabù (ma ciò non vuol dire che stiano per diventare una realtà).

Monti punta a consolidare i risultati del Vertice negli Eurogruppo del 9 e 20 luglio. Ma già oggi il premier e la cancelliera potranno usare l’intreccio d’incontri romani per sciogliere aluni nodi: il bilaterale più caldo sarà l’ultimo, tra la Merkel e il ministro delle Finanze Schaeuble e Monti e il viceministro dell’Economia Grilli.

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