P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

mercoledì 4 luglio 2012

Ucraina: la lettera di Monti serve a vedere la partita, non Iulia

Scritto per Il Fatto Quotidiano dello 04/07/2012

La foglia di fico è rimasta lì, dov’era stata messa per coprire le vergogna di Italia e Spagna, il tempo di una partita. Poi è caduta. Ma a quel punto nessuno ci ha badato: troppo impegnati a festeggiare, gli spagnoli; e troppo impegnati a inseguire le divagazioni sociologiche d’un selezionatore filosofo, gli italiani. Ma la realtà è che la missione in Ucraina del premier Mario Monti e del ‘duo’ spagnolo, il principe delle Asturie Felipe, erede al trono, e il capo del governo Mariano Rajoy, è passata senza che le condizioni di detenzione della leader dell’opposizione Yulia Timoshenko siano migliorate e tuttora senza la richiesta visita all’ex eroina della Rivoluzione arancione.

Nessun rappresentante delle Istituzioni europee, come nessun esponente dei governi britannico, francese e tedesco, s’era recato in Ucraina, per seguire partite delle loro nazionali a Euro 2012. Monti e Rajoy hanno voluto andarci per il match finale, dopo avere scritto al presidente ucraino Viktor Yanucovich una lettera agrodolce: la richiesta che diplomatici dei due Paesi possano fare visita all’ex ‘lady di ferro’, ma anche complimenti per l’organizzazione del torneo e la speranza “d’un futuro comune” per gli ucraini e gli altri europei.

Per evitare che Monti e Rajoy sedessero in tribuna d’onore accanto al presidente Yanucovich, c’era stato tutto un lavorio diplomatico. Dell’incontro con Yanukovich, Monti ha detto: “Ho colto l’occasione per dirgli quanto l’Italia e l’Europa tengono al progresso nel campo dei diritti umani”. E ha aggiunto: “Non c’era ragione di non venire a Kiev: E’ stata l’occasione per richiamare l’Ucraina ai doveri di civiltà”.

E così, mentre l’opposizione ucraina chiede di indagare sulle spese per Euro 2012 –otto miliardi d’euro, dieci volte più del preventivato, con il 30/40% dilapidato in corruzione-, il regime alza il gran pavese. Con riferimento alla decisione di Monti e Rajoy di assistere alla finale, Siegodnia, giornale filogovernativo, scriveva ieri che “in tre settimane l’Ucraina ha smesso di essere ritenuta un Paese pericoloso e i politici europei hanno dimenticato il loro boicottaggio”. Il gesto di Monti e Rajoy dà modo alla stampa di regime di sancire lo sdoganamento dall’Ucraina dagli stereotipi di cui soffriva, di essere un Paese autoritario con rigurgiti razzisti.

Altro che moniti e passi indietro. Yanukovich persiste sulla sua strada: da ieri, è legge la misura per cui il russo è lingua ufficiale in metà Paese. E poco importa al presidente che la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo giudichi illegittimi l’arresto e la detenzione preventiva di un ex ministro dell’interno, Yuriy Lutsenko, leader di un partito d’opposizione. La Corte s’è pronunciata su ricorso di Lutsenko contro le autorità ucraine.

I diplomatici di Roma e di Madrid vorrebbero visitare la Timoshenko nell’ospedale di Kharkiv, dove, da reclusa, dopo un lungo tira e molla internazionale, le autorità le concedono di curarsi l’ernia del disco di cui soffre (lì, ha visto in tv la finale di Euro 2012). La leader dell’insurrezione filo-occidentale del 2004 ringrazia Italia e Spagna per i passi a suo favore; ma non crede che la sua vicenda giudiziaria possa avere in cassazione uno sbocco positivo. Incarcerata dall’agosto scorso, condannata in ottobre a sette anni di reclusione in un processo bollato da molti osservatori come politico, l’ex premier sconta un contratto per la fornitura di gas siglato con Mosca nel 2009, quand’era al potere.

Nessun commento:

Posta un commento