Scritto per L'Indro lo 05/07/2012
Nel giorno in cui il Parlamento europeo avalla in plenaria le conclusioni del Consiglio europeo di fine giugno -il Vertice della Crescita-, Italia e Germania consolidano a Roma un’intesa che pareva essersi incrinata a Bruxelles. Il vertice bilaterale italo-tedesco di ieri ha fatto emergere una larga concordanza politica ed economica fra i due governi e anche un forte rapporto personale fra i due leader. Lo testimonia una frase della Merkel: “Io e Mario abbiamo sempre trovato l’accordo”.
Ma sulle modalità operative dello scudo ‘anti-spread’, la parola decisiva la diranno le riunioni dell’Eurogruppo il 9 e forse il 20 luglio. A Roma, la Merkel ribadisce la sua posizione: “Sì a nuovi strumenti”, cioè sì al ricorso al fondo ‘salva Stati’ per l’acquisto di fette del debito dei Paesi in difficoltà, ma con le vecchie regole, cioè sotto il controllo della troika, Commissione europea, Bce ed Fmi. Niente eccezioni, cioè, per i Paesi virtuosi, quelli come Italia e Spagna che fanno ‘i compiti a casa’.
Invece, l’Assemblea di Strasburgo approva a larga maggioranza -501 sì, 132 no, 38 astenuti- l’adozione dello scudo e l’uso “flessibile ed efficace” del fondo, oltre che il Patto per la Crescita da 120 miliardi di euro: gli eurodeputati sono favorevoli a “spezzare il circolo vizioso tra banche e debito sovrano, nonché a ridurre il differenziale tra i tassi di rendimento”.
L’ex ministro Renato Brunetta, uno che ha sempre dato giudizi più netti che precisi, dice che il Vertice italo-tedesco “non è servito a niente”. Ma l’appuntamento, chiuso dall’incontro a quattro tra il premier Mario Monti con il vice-ministro dell’economia Vittorio Grilli e la cancelliera tedesca Angela Merkel con il ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, fa emergere con chiarezza che Italia e Germania vogliono “affrontare insieme” la crisi.
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