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martedì 17 luglio 2012

Ue: crisi, Eurogruppo, il 20 solo teleconferenza, niente scudo

Scritto per EurActiv il 17/07/2012

Sarà solo una teleconferenza e sarà interamente dedicata agli aiuti alle banche spagnole: si snellisce la riunione dell’Eurogruppo di venerdì 20 luglio, la seconda in una dozzina di giorni dei ministri delle finanze dei 17 Paesi della zona euro. Non si parlerà, quindi, di Grecia e non si parlerà neppure delle condizioni d’attuazione dello scudo ‘anti-spread’.

L’annuncio ufficiale che la riunione dell’Eurogruppo sarà una teleconferenza, e comincerà a mezzogiorno, è venuto dal presidente Jean-Claude Juncker, che, oggi pomeriggio, ha diramato un comunicato. La riunione 'virtuale' dei 17 ministri dovrebbe formalizzare l'intesa politica già raggiunta sugli aiuti destinati alla ricapitalizzazione delle banche spagnole in difficoltà.

Non è chiaro che cosa abbia indotto a ‘ridimensionare’, rispette alle attese, l’appuntamento del 20. Nelle ultime 48 ore, erano emerse di nuovo discrepanze sulle condizioni d’attivazione dello scudo ‘anti-spread’. Il governo italiano aveva ribadito di non avere l’intenzione di utilizzarlo, al momento, anche se –aveva aggiunto- nessuno può escluderlo a priori per il futuro. Domenica, Berlino aveva ribadito i suoi paletti: “Niente solidarietà senza controlli”; e poteri di controllo maggiori all’Ue contro chi non rispetta le regole. Un altro Eurogruppo potrebbe svolgersi a inizio settembre.

L’annuncio delle modalità dell’Eurogruppo di venerdì è venuto al termine della consueta giornata in cui le notizie economiche appaiono un bollettino di guerra: le borse europee hanno chiuso deboli, con lo spread italiano più basso di ieri, quando aveva sfiorato quota 500, ma sempre sopra quota 480.

E BankItalia ha diffuso previsioni che danno la disoccupazione, nel 2013, oltre l’11%, con giovani e donne le categorie più colpite. I salari andranno giù, specie per gli statali. Il 2012 sarà tutto in recessione: una conferma di quanto prospettato, lunedì, dal Fondo monetario internazionale, secondo cui il Pil dell’Italia scenderà dell’1,9% quest’anno e ancora dello 0,3% l’anno prossimo. E ciò anche se l’Fmi giudica positive le mosse del governo per ridurre il deficit: il problema è la ripresa globale che resta debole; e restano i rischi per la stabilità finanziaria.

Ieri, sempre BankItalia aveva segnalato, a maggio, un nuovo record storico del debito pubblico, 1.966,3 miliardi, + 17,1 miliardi rispetto al mese precedente. L’aumento delle entrate tributarie nei primi cinque mesi 2012, a 142 miliardi (+1,14%), non compensa l’incremento degli interessi da pagare.

L’11% delle famiglie italiane, 8 milioni di persone, è povero: peggiorano le condizioni di vita di senza reddito e operai, migliorano per ora quelle degli impiegati –ma, l’abbiamo appena visto, l’anno prossimo saranno gli statali i più colpiti-.

Fra tante cattive notizie, una buona la dà oggi l’Istat: la bilancia commerciale è stata positiva in maggio, grazie all’aumento dell’export del 4,8%, e il deficit complessivo dei primi cinque mesi è dunque sceso.

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