Un presunto appello congiunto di Italia, Francia e Spagna per l’attuazione “immediata” delle decisioni prese dal Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, prima comparso sul sito internet del governo spagnolo e poi rimosso, crea un giallo diplomatico, nella giornata in cui lo spread italiano torna sui livelli del 17 novembre 2011 e va pure oltre.
Secondo fonti francesi, citate dalle agenzie di stampa, la Moncloa ha fatto rimuovere il post contestato dopo un’esplicita richiesta in tal senso del governo francese. E il ministro francese per gli affari europei Bernard Cazeneuve nega che sia stata presa una simile iniziativa, nel corso della riunione di oggi a Bruxelles del Consiglio dei Ministri dell’Ue per gli Affari Generali –per l’Italia, c’era il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero-. Anche Palazzo Chigi si dichiara “non al corrente” della presunta mossa congiunta, la cui notizia, anzi, avrebbe lasciato “a bocca aperta” Roma e Parigi.
Il giallo agita, a mercati chiusi, una giornata estremamente negativa per lo spread, che, dopo un’iniziale calo a 502 punti, è risalito e ha chiuso a 537, cioè oltre il livello del 17 novembre 2011, il giorno del passaggio di consegne tra Silvio Berlusconi e Mario Monti, col rendimento dei Btp a 10 anni al 6,59%. Peggio ancora lo spread spagnolo, che chiude a 638. In calo le borse, con Milano a -2,7%.
La necessità di attuare o, comunque, di rendere operative le decisioni, per ora rimaste sulla carta, specie per quanto riguarda lo scudo anti-spread, del Vertice europeo è comunque stata evocata più volte, anche dopo che un portavoce della Commissione europea aveva dichiarato che nessun Paese ha finora chiesto l'attivazione dello scudo, nemmeno la Spagna: "Questo strumento - aveva detto il portavoce a Bruxelles, riferendosi alla possibilità che il fondo salva-Stati esistente Efsf acquisti titoli di Stato sul mercato - può essere usato su richiesta degli Stati e finora nessuno l’ha avanzata".
In Italia, il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera diceva che “è ora che l’Europa dia un segnale per bloccare lo spread”, mentre il premier Monti, ieri, a Mosca, aveva attribuito l’aumento dello spread anche alle incertezze dell’Europa nell’attuare le decisioni prese. Intanto, in spagna, una terza Regione, la Catalogna, è stata costretta a chiedere sostegno finanziario al governo centrale.
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