P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

mercoledì 11 luglio 2012

Ue: crisi, Eurogruppo, un tedesco ben pagato guida il Fondo

Scritto per Il Fatto Quotidiano dell'11/07/2012

Un tedesco alla guida del fondo salva Stati, la cassaforte dello scudo anti spread. E un tedesco ben pagato: Klaus Regling, messo ieri dall’Eurogruppo alla guida dell’Esm, avrà uno stipendio lordo base –scrive la Welt am Sontag- di 324mila euro lordi l’anno. Due terzi in più della retribuzione lorda base, 190 mila euro, della cancelliera tedesca Angela Merkel, che ‘arrotonda’ a 290 mila con rimborsi spese e indennità parlamentari. Comunque meno di Regling..

La presenza di Regling al Fondo e l’intesa tecnica conclusa tra la Bce e il Fondo sono una garanzia per la Germania che lo scudo salva Stati sarà utilizzato in modo oculato. Il quadro del meccanismo esce largamente definito dall’Eurogruppo di lunedì, protrattosi fino alle due di notte. Restano però da definire diversi dettagli: se ne parlerà il 20 luglio, quando l’Eurogruppo, all’ultima riunione prima della pausa estiva –emergenze permettendo-, dovrebbe pure occuparsi della Grecia, cui nessuno, dopo le elezioni del 17 giugno, pare più badare. Per gli aiuti a Cipro, invece, la decisione arriverà a settembre.

La Banca centrale europea avrà un ruolo pesante nell’assistere il fondo salva Stati negli interventi per stabilizzare i bond sotto attacco. E il meccanismo sarà meno automatico di quanto era stato immaginato all’inizio, al Vertice della Crescita. Insomma, sarà pure passata la linea italiana, come molti sostengono, ma c’è la condizionalità e non c’è l’automatismo.

Il modello da cui si partiva era un fondo di riequilibrio automatico e senza condizioni della furia degli spread: un modo per ribattere alla speculazione botta su botta. L’Eurogruppo ha invece partorito, in sostanza, un’estensione degli acquisti di bond che la Bce ha già messo in atto nei picchi della crisi per aiutare i paesi sotto attacco: un’estensione soggetta sia all’approvazione dei paesi Ue che ad alcune condizioni. La Banca guidata da Mario Draghi sarà una sorta di agente del Fondo per operare acquisti di titoli sul mercato secondario, senza escludere interventi sul mercato primario.

Quanto alla condizionalità, servirà il voto favorevole dei paesi azionisti dell'Esm: non ci vorrà l’unanimità, ma l’85% delle quote –le reiticenti Olanda e Finlandia non hanno insieme la minoranza di blocco-. E, se non ci si dovrà sottoporre alla vigilanza della troika (Bce, Fmi, Commissione), bisognerà essere adempienti a quanto stabilito col semestre europeo e nel patto di stabilità.

Con tutte le cautele del caso, l’assetto si avvicina più alla posizione italiana che a quella tedesca. E, infatti, il premier Mario Monti sottolinea la conferma delle decisioni del Consiglio europeo di fine giugno: “C’è la volontà di fare tutto per salvaguardare l’euro”. Monti, che lunedì sera aveva lasciato l’Eurogruppo prima della conclusione –i lavori sono andati avanti fino alle due del mattino-, ieri era all’Ecofin: 30 miliardi di euro subito alle banche spagnole e un anno in più a Madrid per pareggiare il bilancio; e ok ai ‘project bond’.

Nessun commento:

Posta un commento