Scritto per Il Fatto Quotidiano del 20/02/2011
C’è un italiano in testa alla più importante corsa europea di quest’anno: l’avversario che lo precedeva e che pareva inattaccabile s’è improvvisamente fatto da parte e, adesso, la strada potrebbe essere in discesa: Ma i francesi, che a provare a vincere non rinunciano mai, gettano chiodi sul percorso del rivale, come facevano al Tour quando Coppi, o Bartali, erano in giallo. Allora, cercasi governatore della Banca centrale europea, la Banca dell’euro: il mandato di Jean-Claude Trichet, francese, sta per scadere; e il governatore della Bundesbank Axel Weber, generalmente ritenuto il favorito, è uscito di scena in un battibaleno. Una parola di troppo, un contrasto con la Merkel, le dimissioni e punto a capo. Così, Mario Draghi è diventato il battistrada, con la benedizione dei britannici, che non c’entrano nulla, ma la loro la dicono (FT, Draghi può guidare l’eurozona fuori dal pericolo, ed Economist) e persino degli americani ( WSJ, WP, etc.), che lo apprezzano come presidente del Financial Stability Board. E lui, Draghi, fa una buona mossa elogiando la Germania in un’intervista alla FAZ: come dire, alla Bce non ci sarà uno dei loro, ma uno che la pensa come loro; non c’è dunque bisogno di cercare in Germania un’alternativa a Weber. Ma ecco che Les Echos tira fuori l’inghippo, in un editoriale di Jean-Marc Vittori dal titolo “Il triangolo infernale della successione di Trichet”: “Il criterio di almeno uno dai ‘paesi del Sud’ in uno dei due posti chiave della Bce potrebbe eliminare Draghi, perché c'è già vicepresidente portoghese. E nessun altro ipotetico candidato soddisfa tutte le esigenze, a meno che –guarda un po’, ndr- di non trovare un altro francese, magari un rimpatriato dagli Usa”, come Olivier Blanchard, economista al Mit di Boston, o Dominique Strauss Khan, presidente dell’Fmi. Pare che DSK voglia effettivamente tornare: ma più che a Francoforte, gli piacerebbe installarsi all’Eliseo.
domenica 20 febbraio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento