Scritto per Il Fatto Quotidiano del 04/02/2011
E tre! Per la terza volta in pochi giorni, NYT e IHT colpiscono la corazzata Berlusconi (ma mica l’affondano: alla battaglia navale, la corazzata vale quattro caselle: ci vuole almeno un’altra bordata). Di nuovo la prima pagina, ma stavolta l’apertura e non la spalla, per raccontare agli americani, e al mondo anglofono, che
per le donne italiane Berlusconi non è divertente. Firmato –sarà un caso?- da due colleghe, Elisabetta Povoledo e Rachel Donadio, il servizio dice che la rabbia delle donne in Italia cresce “mentre gli scandali ne sottolineano le opzioni limitate in una politica tradizionalmente bizantina e dominata dai maschi". E se Mr B dice di ridere delle accuse, il premier “scopre che, per la prima volta nella sua lunga carriera, un numero crescente di italiani non ridono con lui”. L’attenzione di NYT e IHT per le vicende italiane non è affatto un caso isolato, sulla stampa internazionale, che segue in parallelo gli sviluppi dello scandalo e, per così dire, della politica. Ma le due testate sorelle hanno un’attenzione analitica, e caustica, pari solo a quella dei più vicini FT, Le Monde, El P Pais. Povoledo e Donadio raccontano che oltre 72mila persone hanno già sottoscritto una petizione ‘femminile’ anti-Berlusconi, annunciano la manifestazione nazionale del 13 febbraio e sentono sul tema donne eccellenti della società italiana, dell’imprenditoria e della politica, della cultura e della società. La rabbia, si legge nell'articolo, cresce soprattutto fra quante non si riconoscono nell’immagine dominante della donna italiana: “la cosiddetta velina”. Il servizio ricorda i ritardi dell’Italia in Europa negli indicatori reali dell’emancipazione femminile, a partire dal lavoro: “gli scandali più recenti sottolineano un messaggio inquietante che viene dai vertici politici: per farsi strada in Italia, una donna deve vendere l’anima, se non il corpo, a uomini potenti”. Va a finire che Mr B sarà un giorno ricordato come il demiurgo per antitesi di un neo-femminismo italiano.
venerdì 4 febbraio 2011
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