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domenica 13 febbraio 2011

SPIGOLI: morire a Venezia, no, ma restarci in eterno sì

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 13/02/2011

Mentre i giornali di mezzo mondo, come ad esempio l’Independent, sono zeppi di spunti per venire in Italia, e specialmente a Venezia, a trascorrere un San Valentino romantico, e un sondaggio dice che l’Italia è il posto da sogno degli inglesi per una vacanza amorosa, El Pais ci svela che è ormai possibile “passare l'eternità a Venezia”, perché le ceneri dei defunti possono essere legalmente disperse in città e nella laguna. Con un filo di sottile, e forse involontario, umorismo macabro, Gianfranco Bettin, assessore all’ambiente, afferma che “molti aspettavano questa notizia”. Uno sarebbe stato di sicuro Gustav von Aschenbach, ambiguo protagonista di Morte a Venezia, romanzo di Thomas Mann portato sullo schermo da Luchino Visconti con Dirk Bogarde protagonista: l’idea, scrive Lucia Magi sul quotidiano spagnolo, gli avrebbe strappato un ultimo malinconico sorriso prima di spegnersi di fronte al mare della Serenissima. Ma la decisione del Comune di Venezia d’autorizzare la dispersione delle ceneri dei defunti non è solo poetica: ci sono problemi di spazio, specie nel cimitero sull’Isola di San Michele, dove, fra gli stranieri famosi, sono sepolti il poeta Ezra Pound, il Nobel della Letteratura Joseph Brodsky o il compositore Igor Stravinsky; e ci sono aspetti economici, perché il rito costerà 250 euro a un residente, ma il doppio a un ‘foresto’. E così al flusso di turisti per i matrimoni Venezia potrà sommare quello per i funerali: il bianco e il nero: Fortuna che presto sarà Carnevale e le maschere porteranno a Piazza San Marco colori più vivaci.

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