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martedì 16 ottobre 2012

Scozia: referendum 2014. voglia d'indipendenza nell'Ue

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 16/10/2012

Nel 2014, gli scozzesi si pronunceranno sull'indipendenza dal Regno Unito. Un accordo in tal senso è stato firmato, ieri, a Edimburgo, dal premier britannico David Cameron e dal leader nazionalista Alex Salmond: ci sarà un referendum con una domanda secca, volete l’indipendenza sì o no, senza questioni sussidiarie su una maggiore autonomia.  Una vittoria dei sì suonerebbe campana a morto per la Gran Bretagna nella forma attuale e avrebbe contraccolpi anche sull'Unione europea, nei cui Stati si moltiplicano le spinte autonomiste, secessioniste e indipendentiste.

Le elezioni municipali in Belgio hanno visto un netto successo degli indipendentisti fiamminghi. E, domenica, il Partito sardo d’Azione ha approvato una  mozione indipendentista. Ma a Bruxelles si gioca allo struzzo: le secessioni di Catalogna, Fiandre, Scozia, altri sono “solo questioni ipotetiche”, dice la Commissione europea.

L’ “accordo di Edimburgo” è stato siglato a Saint-Andrews, la sede del governo locale e suggellato con una stretta di mano. Ma l’intesa non è piena e le tensioni persistono. Cameron resta convinto che la Scozia debba rimanere britannica, ma dice che bisogna rispettare “la volontà del popolo”: non sono più i tempi di Braveheart. I 5,2 milioni di scozzesi, del resto, nei sondaggi, non sono entusiasti dell’indipendenza: meno di un terzo, il 28%, auspica oggi di congedarsi dalla Corona. L’alternativa è quella di una “maggiore autonomia”.

Cameron spera “ardentemente” che la Gran Bretagna resti unita perché, “insieme, siamo più ricchi, più forti e più sicuri”. Parole che suonano strane, in bocca a un leader che s’appresta a difendere, giovedì, al vertice di Bruxelles, il diritto di Londra di battere strade diverse da quelle dell’Unione.
Salmond, leader del Partito nazionale scozzese (Snp), parla di “giorno storico” e crede nella vittoria dei sì: “Abbiamo una visione ambiziosa”. La Scozia è, dal 1797, un gioiello della corte d’Inghilterra, ma, dal 1997, gode di una particolare autonomia.

L’idea di un referendum sull'indipendenza è stata accettata da Londra a gennaio, dopo che Salmond era uscito rafforzato dalle elezioni regionali del 2011. L’accordo ieri firmato è un compromesso sulle modalità dello scrutinio.

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