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mercoledì 17 ottobre 2012

Usa 2012: dibattito2, Barack è tornato; e pure il solito Mitt

Scritto per L'Indro il 17/10/2012

Barack è tornato. E pure Mitt, quello delle gaffes,  è tornato: il secondo dibattito in diretta televisiva di Usa 2012 ci ha restituito i protagonisti che conoscevamo, dopo che il primo, il 3 ottobre, aveva quasi visto un’inversione dei ruoli: convincente e disteso lo sfidante repubblicano, impacciato e sotto tono il presidente democratico. L’uomo d’affari distante e noioso e il politico affabulatore e visionario s’erano scambiati le parti.

Nell’arena dell’Università di Hofstra, a Hempstead, nello Stato di New York, pavimento rosso e pareti blu, con Candy Crowley della Cnn a fare da moderatore e pure da arbitro –è stata lei a contare Romney, quando è stato messo giù da Obama sulla Libia-, i due rivali nell’Election Day del 6 novembre hanno risposto alle domande poste dai cittadini: economia, lavoro, valori, politica estera.

Media e sondaggi a caldo sono concordi: questa volta, ha vinto Obama, che ha arrestato la slavina Romney, da lui stesso innescata con l’opaca prestazione del primo dibattito. Ecco alcuni titoli: “Obama ritrova la grinta”; e ancora “Stavolta vince Obama”. Decine di milioni di americani, specie gli indecisi, hanno seguito il confronto di martedì notte, per capire chi votare: il dibattito ha premiato la loro attenzione, è stato teso, divertente, interessante. Uno spettacolo televisivo, ben più del primo, e come lo era stato la scorsa settimana quello fra i vice Joe Biden e Paul Ryan.

Due i passaggi critici, per Romney. Quando ha accusato l’Amministrazione Obama di avere nascosto agli americani che l’uccisione a Bengasi a settembre dell’ambasciatore Stevens e di tre marines fosse un atto di terrorismo (“l’ho detto dallo Studio Ovale”, gli ha replicato Obama, “offeso” dall’attacco; e la Crowley, corrispondente dalla Casa Bianca, ha confermato). In un altro momento, ha ricordato che, quando faceva l’imprenditore, volle assumere delle donne e gliene portarono “a pacchi” –di curricula, s’intende-: un’espressione, ‘binders’ in inglese, che è subito diventata un ‘tormentone’ sui social network.

Nel dibattito, durato un’ora e mezza, Romney ha insistito sull’economia e sul lavoro, ma Obama è stato, come aveva promesso, meno educato della prima volta: gli ha rinfacciato, ad esempio, il disprezzo espresso per il 47% degli americani non ricchi, neri, latini; e lo ha accusato di volere ridurre le tasse ai ricchi, mentre lui vuole ridurre gli sgravi fiscali a loro favore e aiutare la classe media. Ci sono stati ‘botta e risposta’ sulla bancarotta di Detroit e sulle prospezioni petrolifere, sull’immigrazione e anche sulle rispettive pensioni: Romney ha detto che con Obama gli Stati Uniti faranno la fine della Grecia; Obama che le politiche economiche di Romney sono quelle di Bush, che hanno innescato la crisi finanziaria del 2008.

Il terzo e ultimo duello tv tra i due rivali si svolgerà lunedì prossimo, il 22, all’Università di Lynn, a Boca Raton, in Florida, uno degli Stati chiave di queste elezioni. Si torna al formato della prima sfida: domande del moderatore Bob Schieffer della Cbs, sei segmenti di 15’ ciascuno. Boca Raton è la cittadina della gaffe finora più pesante di Romney in questa campagna, la frase irriguardosa verso quasi la metà degli americani: terreno scivoloso, per lo sfidante repubblicano, la cui strada è di nuovo in salita.

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