P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

venerdì 28 giugno 2013

Italia/Ue: Vertice; lavoro e giovani, pochi soldi, tanti salmi

Scritto per EurActiv il 28/06/2013

E’ finito in gloria. Come tutti i salmi europei, quando la parola d’ordine è ‘quieta non movere’, oppure –più volgarmente- “non disturbare il manovratore”. Che, come spesso avviene, è ancora Angela Merkel: la cancelliera tedesca ha il pensiero fisso alle elezioni politiche del 22 settembre ed è quindi disposta a barattare una tregua europea con qualche –modesta- concessione su crescita e lavoro dei giovani, che pure al paese suo sono priorità condivisibili. Se invece i partner cercassero di metterla alle corde, dovrebbe chiudersi in clinch e nessuno porterebbe a casa nulla, ma tutti dovrebbero fare la voce grossa e litigarsi addosso.

Così, il Consiglio europeo ri-supera lo scoglio dell’intesa sul bilancio Ue pluriennale 2014-2020, che pareva cosa fatta lo scorso febbraio, e accetta di concentrare nel primo biennio sei miliardi di euro per l’occupazione giovanile, ipotizzando un aumento del fondo a nove miliardi. L’Italia è soddisfatta: ne attende un beneficio inizialmente calcolato in 700 milioni di euro massimo, che, però, il premier Letta raddoppia nelle successive stime a un milione e mezzo.

E pazienza se, nelle pieghe delle conclusioni, l’aumento della capacità di investimento della Bei, cui sono affidate le speranze di un volano di investimenti per le Pmi, venga ridotta: dopo l’aumento di capitale di 10 miliardi di euro già deciso, doveva aumentare “del 50% sin dal 2013”, ma aumenterà, invece, “di almeno il 40% nel periodo 2013-2015”.

La seconda e ultima giornata del Vertice europeo è quasi una formalità: inizia meglio della prima, constata, al suo arrivo al Justus-Lipsius, il premier Letta, perché le gatte sono già state tutte pelate. Così, i leader danno il benvenuto alla Croazia, che dal 1.o giugno sarà il 28.o Stato dell’Unione, e mettono il timbro sull’ingresso della Lettonia nell’euro il 1.o gennaio 2014 –e fanno 18-; danno l’ok all’avvio di negoziati per l’adesione della Serbia l’anno prossimo ; prendono atto dei progressi fatti la vigilia dall’Ecofin verso l’Unione bancaria; e, da ultimo, benedicono la chiusura della procedura di deficit contro l’Italia per deficit eccessivo  e formalizzano tutte le raccomandazioni del cosiddetto Semestre europeo.

A fine Vertice, il più positivo è proprio Letta. Il premier britannico David Cameron è soddisfatto d’avere salvaguardato il suo sconto sul contributo britannico al bilancio Ue. Il presidente francese François Hollande chiede alla Bei di prestare alle Pmi –non solo a quelle in salute, ma pure a quelle in difficoltà- e al contempo di mantenere il suo rating di eccellenza a tripla A (se avvertite lo stridio d’una contraddizione, non vi sbagliate). La cancelliera Merkel invita a non alimentare nei giovani false attese per il loro lavoro, perché a tutti non lo si può garantire, e invoca creatività per affrontare il problema; e, intanto sollecita “più coerenza in zona euro”, una frase che suona richiamo al rigore.

Quanto ai progressi nell’integrazione, e al rafforzamento della governance economica di cui tanto si parla, Hollande precisa che avanzare va bene, purché nell’ambito dei Trattati esistenti. Anche qui, prudenza e cautela. Se non accade nulla di imprevisto e di malaugurato, ci si rivede in autunno. Dopo le elezioni tedesche. E scommettiamo che più d’uno, in privato, ché in pubblico non si fa, avrà fatto con le dovute formule gli auguri alla cancelliera: torna, Angela, e ricordati che siamo stati gentili con te.

Nessun commento:

Posta un commento