Scritto per Il Fatto Quotidiano del 20/11/2010
Il segretario generale dell’Alleanza atlantica Anders Fogh Rasmussen, un ex premier danese, lo definisce "il vertice più importante nella storia della Nato”, cheè gà lunga oltre 60 anni. Ma - evidentemente - al presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi non l’hanno spiegato bene, perché i lavori cominciano senza di lui, che, dopo essere arrivato a Lisbona, se ne resta dentro l’aereo al telefono.L’imbarazzante ritardo di Mr B viene ufficialmente spiegato con improbabili “ingorghi protocollari” e poi con il maltempo che batte la città, ma il presidente Usa Barack Obama, il cancelliere tedesco Angela Merkel e molti altri leader arrivano al Vertice senza batter ciglio sotto una pioggia dirotta, mentre Silvio Nostro scende la scaletta sorridente quando non piove più. E resta il dubbio che il maltempo della versione ufficiale non fosse atmosferico, ma politico, e pesasse più su Roma che su Lisbona: al telefono, c’era Mara Carfagna, ministra irritata (e in odore d’abbandono).
Politicamente, al Vertice il tempo è sereno. E’ l’occasione per l’Alleanza di adeguare il proprio ‘concetto strategico’ al nuovo credo obamiano –più dialogo e meno muscoli, rispetto alla dottrina post 11/9 bushiana- ed è l’occasione per il presidente americano di tranquillizzare i ‘vecchi’ alleati, che spesso lo sentono un po’ distratto dall’ ‘amico cinese’, confermando l’importanza dei rapporti con l’Europa. E non solo: oggi, prima della fine dei lavori del Vertice dalle conclusioni già scritte, ci saranno incontri con la Russia –le relazioni di Mosca con la Nato sono più serene, adesso che equivoci e diffidenze sullo scudo anti-missile sono superati, e col presidente afghano Hamid Karzai, che si sentirà confermare l’impegno degli Usa e della Nato nel suo Paese. Evitati, infine, gli screzi con la Turchia, che non vuole che l’Alleanza metta l’Iran fra i suoi nemici: il riferimento contestato salta e il premier turco Tayyip Erdogan può sbarcare a Lisbona sorridente e in orario, con la moglie al fianco (viso e capelli islamicamente avvolti in un velo).
A margine dei lavori, Francia e Germania ricordano ai partner europei il loro rapporto privilegiato, trovando un’intesa bilaterale sul ruolo dissuasivo degli arsenali nucleari: la Nato deve impegnarsi, come chiede Obama, per giungere all'obiettivo di un disarmo nucleare globale, ma finché esistono al mondo atomiche che possono essere usate da gruppi terroristi e potenziali nemici, la Nato deve mantenere la sua capacità di dissuasione nucleare. E lo scudo anti-missile è "complementare", ma non sostitutivo, della deterrenza nucleare.
Il Vertice vuole ridefinire le priorità dell'Alleanza nel XXI secolo: documenti da tempo discussi e preparati. Il presidente Obama e gli altri 27 leader dedicano la prima sessione plenaria ed il pranzo di lavoro proprio al 'nuovo concetto strategico' Nato e all'ambizioso progetto di scudo anti-missile per il quale si prevede, ora, un coinvolgimento della Russia “forte”. Oggi, i lavori si allargheranno ai 48 paesi delle partnership atlantiche e al presidente Karzai, per fare il punto sull'Afghanistan e varare ufficialmente la 'strategia della transizione' che prevede il graduale passaggio dal 2011 al ’14 della sicurezza del Paese dai militari della Nato alle forze locali. Sempre oggi ci sarà il Consiglio Nato-Russia, presente, per la prima volta dal 2008, cioè dal conflitto russo-georgiano, del presidente Dmitri Medvedev: un altro segno dell’avvenuto ‘reset’ delle relazioni Usa-Russia, nonostante brividi da Guerra Fredda provocati da storie di spie o di trafficanti d’armi. L’intenso programma diplomatico portoghese sarà chiuso da un tribolato vertice tra Usa e Ue: annullato in primavera, è stato ora confinato a uno scampolo del tempo di Obama tra la conclusione degli impegni ‘strategici’ e la ripartenza per Washington, dove, nelle ultime due settimana, dopo la sconfitta nelle elezioni di midterm del 2 novembre, il presidente è stato ben poco presente, tra la missione in Asia, il Vertice del G20 a Seul e quello dell’Apec a Yokohama e gli appuntamenti euro-atlantici.
In vista di Lisbona, Obama rilascia una raffica di interviste e pubblica suoi articoli (in Italia, rispettivamente, a ‘la Repubblica’ e su ‘La Stampa’). Afferma che "non c'é un legame più stretto di quello che noi americani abbiamo con voi europei. Sviluppare i rapporti con altri attori globali, come ho fatto nel mio recente viaggio in Asia, non è in contraddizione: lo fate anche voi, nell'interesse della stabilità mondiale". Negli Usa né l’Ue "possono affrontare il futuro gli uni senza gli altri. Solo il commercio transatlantico crea milioni di posti di lavoro".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento