Scritto per Il Fatto Quotidiano del 25/11/2010
Noi, che avevamo Amanda e Meredith, adesso abbiamo Sabrina e Sarah. Ma la stampa estera continua ad avere Amanda e Meredith e ritrova il suo tormentone con l’avvio del processo d’appello, subito aggiornato all’11 dicembre. Per la Knox e Raffaele Solletico, immagini sulla Cnn e sulla Bbc, che cita la famiglia della ragazza di Seattle («Non ci sono prove della sua colpevolezza»), e articoli ovunque sulla stampa britannica e americana, ma anche francese e spagnola : sangue e sesso sono pur sempre due delle tre esse che fanno grandi le notizie (la terza sono i soldi). L’Independent si chiede «chi era la vera Foxy Knoxy?», mentre il Telegraph anticipa la sentenza d’appello («La pena potrebbe essere aumentata a 30 anni») e il Guardian non esclude che la condanna si trasformi in assoluzione. L’Ap influenza i media americani: «Un’altra chance per Amanda». In realtà, la vicenda di Perugia non è mai uscita dai radar dei media: tra la condanna in primo grando nel dicembre scorso e il processo d’appello, non è passata settimana senza che un giornale britannico o americano si occupasse di Amanda, con punti di vista spesso partigiani: innocentisti gli americani; colpevolisti i britannici (la scorsa settimana, il Daily Mail ne faceva un ritratto sinistro, "Dicono che non controlla se stessa"). A ‘foraggiare’ la stampa estera, è stato anche ‘Io vengo con te’, il libro di Rocco Girlanda ricavato dalle visite in carcere ad Amanda del deputato pdl umbro; distribuito online in America prima di essere stampato in Italia.
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