P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

venerdì 7 settembre 2012

Crisi: Bce; Monti, bene, ma per ora noi 'no, grazie!'

Scritto per Il Fatto dello 07/09/2012. Altra versione lo 06/09 su EurActiv

Adesso che gli strumenti ci sono, l’Italia potrebbe non avvalersene. Anche perché i mercati capiscono subito l’antifona: in poche ore, lo spread ripercorre in picchiata i mesi della risalita, giù fino a 374, che è ancora quasi il doppio del 200 stimato “giusto” da BankItalia. Con la Bce pronta ad acquistare titoli a breve dei Paesi in difficoltà e con lo scudo, la speculazione ha fiato mozzo e gambe corte. Il premier Monti giudica le decisioni della Banca centrale “un passo avanti importante”, ma chiarisce che l’Italia non intende ricorrervi subito, perché “continua a muoversi con disciplina sulla strada delle riforme": il che "potrebbe non rendere necessari gli aiuti" europei. E, del resto, nota il professore, a questo punto "la parola 'aiuti' è comunque sdrammatizzata: ora esistono nell’Ue possibilità da usare per affrontare i problemi" della crisi del debito e dell’euro.

Ricevendo a Palazzo Chigi il presidente della Commissione europea Barroso, solo poche ore dopo le decisioni della Bce, Monti incassa i complimenti di rito per il contributo dell’Italia alla stabilità dell’Eurozona, ma rileva che “l’Italia sta ancora pagando per finanziarsi sui mercati un costo non giustificato dai suoi fondamentali economici”, pur essendo impegnata “in un’azione di contenimento del disavanzo e di riforme strutturali”, per le quali “il lavoro non è finito”.

Il Professore mantiene aperte tutte le opzioni, giudicando ogni conclusione “prematura", nell’attesa di valutare in dettaglio le deliberazioni della Bce. E constata che la richiesta dell’Italia di affrontare il problema dello spread "con una qualche integrazione" sta venendo in parte accolta. Spiega: fin dall'inizio “siamo stati convinti che su certi squilibri sui mercati finanziari e sul mercato dei titoli giocavano malattie nazionali e pure una non piena credibilità nella perenne permanenza dell’euro, oggetto di attacchi di varia natura"; e, dunque, "essendo una parte del problema comune, richiedeva interventi comuni", a cominciare dallo scudo.

Tra il premier e Barroso era il secondo incontro in otto giorni: un caffè al Berlaymont, a Bruxelles, una settimana fa; e un aperitivo a Palazzo Chigi. Gatta ci cova?, o semplici consultazioni? I due mostrano forte sintonia, sull’iniziativa della Bce, che –parola di Monti- prepara “una governance dell’Eurozona più soddisfacente”, sui progressi dell’Italia, sul percorso europeo dei prossimi mesi.

Il Professore ha "molto apprezzato” che la Banca presieduta da Mario Draghi sia arrivata a prendere le sue decisioni “nella propria indipendenza, che deve essere rispettata da ciascuno Stato membro". E Barroso ritiene che la Bce stia agendo “nell'ambito del suo mandato che è quello di mantenere l'integrità della politica monetaria europea”.

Sull’Italia, il presidente della Commissione  si lascia prendere dall’entusiasmo: “il popolo italiano –dice - si avvia verso un futuro di prosperità", perché "la via intrapresa è quella giusta", anche se è “piena di ostacoli”. Ma, alla fine, "ci sarà un ritorno della fiducia, la montagna del debito si ridurrà, miglioreranno la crescita e l'occupazione". Monti lo guarda sulle sue, forse pregando che il dio dell’Unione lo ascolti!

Nessun commento:

Posta un commento