P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

mercoledì 26 settembre 2012

Onu/Usa: Monti a NY, racconta a Obama l'Ue e l'Italia

Scritto per EurActiv e, in altra versione, L'Indro il 25/09/2012

All’Assemblea generale delle Nazioni Unite, è stata la giornata del presidente Usa Barak Obama: con il suo discorso, ha monopolizzato attenzione e reazioni, un po’ a dispetto di François Hollande e nonostante che il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad avesse cercato di rubargli la scena, alzando i toni della polemica all’arrivo a New York.

Per i presidente del Consiglio italiano Mario Monti, non è stata, però, una giornata morta: il premier è stato ricevuto dal segretario generale dell’Onu Ban Ky-moon, ha avuto incontri bilaterali, è stato intervistato da Cnn e Pbs. Del discorso di Obama, ha commentato che è stato di "assoluta coerenza" e "logica serrata", sottolineandone i rischiami alla necessità della "tolleranza e del rispetto dei diritti d’espressione, di religione e umani".

Un colloquio tra Obama e Monti c’era stato lunedì sera, a notte fonda ora italiana, quando il premier era intervenuto al ricevimento offerto dal presidente statunitense in onore degli ospiti stranieri.  E’ stata un’occasione per aggiornare il presidente sui progressi che l’Ue sta facendo contro la crisi, rafforzando la governance economica e integrando l’azione di contenimento dei deficit con la spinta alla crescita. Il Professore ha anche cercato di dare a Obama la percezione della “nuova Italia” che sta uscendo dall’azione di riforma condotta del suo governo.

A chi gli chiedeva se si fosse parlato di elezioni, Monti ha risposto con una battuta e un sorriso: "Abbiamo parlato dell'andamento della campagna elettorale negli Usa… Voi sapete che qui si vota, tra un po'…”.  A quel punto i cronisti lo hanno interrotto, osservando  che presto anche in Italia si voterà: "Non abbiamo fatto questo tipo di comparazione...", ha aggiunto il premier.

Nel suo intervento, il presidente statunitense non ha eluso nessun tema dell’attualità internazionale: ha parlato dell’ondata di violenza che attraversa il Mondo arabo, della situazione in Siria e anche  della presunta minaccia nucleare iraniana. “Gli attacchi contro gli Usa in Libia e altrove nell’Islam –ha detto- sono un attacco agli ideali comuni”. E ha assicurato che gli Stati Uniti faranno di tutto perché l’Iran non si doti dell’atomica, che minaccerebbe l’esistenza di Israele.

Obama ha preso la parola davanti a 120 leader di tutto il Mondo e alle delegazioni di tutti i 194 Paesi Onu dopo avere ricevuto ultime positive notizie sulla sua campagna elettorale: i sondaggi confermano il suo vantaggio in due Stati chiave per la riconquista della Casa Bianca, la Florida e l’Ohio. Ma la prospettiva ravvicinata dell’Election Day il 6 novembre non è entrata nel discorso: Obama non ha rinnegato gli ideali di dialogo e di apertura e la scelta multilaterali che hanno segnato tutto il suo primo mandato, asserendo che il futuro non è di chi gira le spalle alla pace, ma neppure di chi calunnia Maometto, e assicurando che gli Stati Uniti non si ritireranno mai dal Mondo, tentati da una sorta di neo-isolazionismo.

Nonostante i raid omicidi di Bengasi, dove sono stati uccisi quattro cittadini americani e dove “è stata attaccata l’America” -e non è stata solo l’azione “di una folla in collera”-, e nonostante la repressione in Siria, dove “il regime di Assad deve finire” –a reggerlo, c’è “l’appoggio di Teheran al dittatore di Damasco”-, Obama vede “una stagione di progresso della democrazia”, non soltanto nel Mondo arabo: “A darmi speranza –ha detto-, non è tanto l’azione dei leader, quanto la volontà della gente”.

Nessun commento:

Posta un commento