Scritto su EurActiv lo 08/09/2012
Un Consiglio europeo straordinario, in Campidoglio, a Roma, proprio là dove, il 25 marzo 1957, nacque la Comunità economica europea, per discutere l'anti-europeismo crescente nell'Unione. E' la proposta fatta dal premier Mario Monti in un incontro col presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, a Cernobbio. Van Rompuy ha condiviso e accolto l’idea italiana.
"Siamo in una fase pericolosa", ha spiegato Monti, “perché "in Europa c'e molto populismo che mira a disintegrare anziché integrare”: “Sono molto lieto che il presidente Van Rompuy abbia accolto la mia idea di un Vertice ad hoc", in cui si parli del fenomeno di "rigetto cui stiamo assistendo", ha detto il premier in una conferenza stampa congiunta con il presidente Van Rompuy. E ha espresso la speranza che l’idea possa trovare attuazione, rivelando di averne già "parlato nei giorni scorsi anche con il presidente Napolitano".
Monti denuncia tendenza all’antagonismo
Monti ha ripreso alcune idee espresse giovedì scorso, parlando al board del Ppe riunito a Firenze. "Proprio mentre la costruzione europea si perfeziona, le difficoltà relative all'Eurozona hanno messo in luce una grande, crescente e pericolosa sensibilità nelle opinioni pubbliche di vari Paesi con una tendenza all'antagonismo e al considerare in modo diverso da parte dei popoli del Nord Europa quelli del Sud e viceversa. Sono riemersi vecchi stereotipi e vecchie tensioni ed è paradossale e triste che in una fase in cui si sperava di completare l'integrazione si stia invece determinando un pericoloso fenomeno opposto con molti populismi che mirano alla dis-integrazione in quasi tutti gli stati membri" anche se "in misura diversa”.
Il premier ha proseguito: "Il presidente Van Rompuy aveva mostrato sensibilità e preoccupazione nell'ultimo Consiglio europeo di fine giugno. Da parte italiana, abbiamo riflettuto sul tema e sono lieto di comunicare che il presidente ha accolto l'idea che oggi gli ho sottoposto di convocare una riunione ad hoc dei capi di Stato e di governo", per "evitare che ci siano fenomeni di rigetto".
Van Rompuy, riunione entro fine 2014, meglio ben prima
Commentando la proposta italiana, Van Rompuy ha voluto sottolineare "un punto politico": l'integrazione, ha ricordato, "é un progetto a cui l'Italia ha contribuito dal trattato fondativo di Roma. E rimane anche oggi, pur al centro di problemi finanziari e incertezze sociali, come ci ha ricordato il presidente Napolitano, il faro per tutti noi. Per questo ho accolto l'idea del premier Monti di un vertice speciale sul futuro d’una idea unificante di Europa. Ho messo questa discussione in agenda entro la fine del 2014. Ma data la situazione attuale sarebbe una buona idea averla ben prima". Van Rompuy è consapevole delle critiche e delle opposizioni all’integrazione, ma sottolinea i "giganteschi sforzi che vengono fatti da tutti i Paesi europei, dalle istituzioni e dai cittadini", con una "solidarietà senza precedenti", che lo rendono “fiducioso nell'uscita dalla crisi".
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