Mark
Rutte, capofila liberale, premier olandese confermato, è un volto noto della
politica europea: 45 anni, single, Rutte è uno di quei giovani leader rigoristi
e conservatori che piacciono ad Angela Merkel, come il finlandese Jiri Katainen.
L’uomo nuovo è il suo co-pilota nel governo di coalizione che molto
probabilmente guiderà l’Olanda: Diederick Samsom, ecologista, laburista, laurea
in fisica, sposato con due figli, appena 41 anni e nessuna esperienza di
governo.
Il
giorno dopo il voto, i risultati definitivi confermano le prime indicazioni:
vincono liberali (41 seggi da 31) e laburisti (39 da 30), gli uni e gli altri euro-tiepidi
–ma è quanto basta, in questo momento, a fare del loro successo un riscatto
dell’Unione-. Perdono gli xenofobi anti-islam, populisti ed euroscettici, giù
da 24 a 15 seggi. Male, al centro, i cristiano-democratici (da 21 a 13), cui i
loro stessi elettori non perdonano l’alleanza con gli xenofobi; e in crescita a
12 i centristi di D66, che potrebbero irrobustire
il governo –i due maggiori partiti hanno 80 seggi su 150-. A sinistra, stabili,
ma delusi, i socialisti anti-europei -15 seggi, ma a un certo punto sembrava
fossero loro la forza emergente- e malissimo i Verdi radicali, da 10 a 3 seggi.
Rutte
e Samsom sono condannati a intendersi, ma sono sempre stati rivali: Rutte, finora,
aveva come alleati i cristiano-democratici, con gli xenofobi a puntello. Samsom
ha una storia di combattivo militante ecologista e ha condotto una campagna in
rimonta, fallendo di poco il sorpasso: il pezzo di bravura sono state le prestazioni
nei dibattiti televisivi, dove l’ha spesso spuntata, stoppando l’ascesa del
socialista Emile Roemer, leader euroscettico.
Il
programma europeo di Samsom sta a quello di Rutte come quello di Hollande sta a
quello della Merkel: accento sulla crescita contro accento sul rigore, più
tempo per il risanamento –è pronto a darne di più pure alla Grecia-, tutela dei
valori fondamentali dello stato sociale e attenzione ai lavoratori,
investimenti per rilanciare l’economia e favorire l’occupazione. Nato a
Groninga, nel Nord-Est, Samsom, quando si batteva con Greenpieace, fu fermato e
arrestato, mai condannato.
Entrato
nel PvdA, cioè il Partito del Lavoro, nel 2001, entrò in Parlamento poco più
che trentenne nel 2003 e divenne capo del partito in marzo, al posto Job Cohen,
leader dimissionario. Energico e spesso aggressivo, impaziente e talora
saccente -partecipò a quiz per persone con un alto quoziente intellettivo-, Samsom
ha un po’ corretto i suoi difetti: nei dibattiti decisivi, ha mostrato calma e
competenza, serietà e credibilità.
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