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domenica 16 settembre 2012

Euro-scetticismo: in declino, ma non è ancora cessato allarme

Scritto per AffarInternazionali il 16/09/2012

Il premier Monti e il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy lanciano l’idea di un Vertice straordinario in Campidoglio, luogo simbolo dell’integrazione, contro gli euro-scetticismi e i populismi che proliferano nell’Unione. Ed ecco che l’Olanda decreta, alle urne, l’arretramento delle forze xenofobe e anti-euro. E un dato analogo è atteso, a ottobre, dalle amministrative finlandesi, dove il partito dei Veri finlandesi appare in calo rispetto alle politiche 2011, quando ottenne un quinto dei suffragi. Ma è presto per gridare allo scampato pericolo: dalla Francia alla Grecia, dall’Ungheria all’Italia, nella stessa Germania, le forze qualunquiste e anti-europeiste restano agguerrite.

Certo, non c’è un nesso di causa ed effetto tra l’iniziativa Monti / van Rompuy, annunciata a Cernobbio l’8 settembre, e i risultati delle politiche olandesi mercoledì 12 settembre. E’ però un fatto che quella giornata, che poteva risultare catastrofica per l’Ue e per l’euro, è stata, a conti fatti, un mercoledì da leoni. Dalle urne olandesi escono vincitrici forze moderate e pro-euro: i liberali del premier uscente Mark Rutte la spuntano di due seggi sui laburisti di Diederik Samson. A Karlsruhe, la Corte costituzionale tedesca dà un via libera, seppur condizionato, al nuovo fondo salva Stati, l’Esm, e al Patto di Bilancio. A Strasburgo, il presidente della Commissione Barroso rilancia la prospettiva federale, pronunciando, in Parlamento, il discorso sullo stato dell’Unione, mentre il suo Esecutivo vara le proposte d’Unione bancaria. L’Ue ne esce più forte e più legittimata, democraticamente e giuridicamente.

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