E’ più un’occasione di struscio diplomatico che di
conversazioni sostanziali, ma, almeno una volta, bisogna esserci: farsi vedere
ed essere visti. E, per il professor Monti, potrebbe non esserci un’altra
possibilità di venirci da premier. Eccolo, dunque, sbarcare a New York, in
occasione dell’apertura dell'Assemblea generale delle Nazioni unite.
Oltre 120 leader di tutto il Mondo, capi di Stato, capi di
governo o ministri degli esteri, prenderanno da domani la parola dal podio
nell’aula del Palazzo di Vetro dell'Onu, per affrontare a tutto campo
l’attualità internazionale, soprattutto gli sviluppi drammatici della Primavera
Araba e la situazione in Siria: "Il dibattito di quest'anno sarà uno dei
più vivaci di sempre", prevede il segretario generale Ban Ki-moon.
Ma più che i discorsi dal podio, che hanno sempre un
carattere solenne e cerimoniale, contano, spesso, gli incontri bilaterali, o
multilaterali, che si moltiplicano intorno all’Assemblea –G8, G20, Ue e
quant’altre organizzazioni internazionali possiate immaginarvi fissano
appuntamenti a margine dell’evento-. L’Italia, più che da Monti, vi sarà
rappresentata dal ministro degli esteri Giulio Terzi.
Momento mediaticamente forte della missione americana del
premier sarà, ovviamente, l’incontro con il presidente statunitense Barack
Obama. Questa sera – in Italia sarà notte fonda-, Monti interverrà al
ricevimento che Obama darà agli ospiti stranieri in un grande albergo di New
York: sarà il momento di una fitta serie di colloqui informali, fra cui quello
con il presidente del Consiglio italiano. Obama e Monti hanno rapidamente
sviluppato una buona intesa: il Professor è fra i leader dell’Ue su cui il
presidente conta perché l’Unione si dia politiche di crescita e non solo di
rigore. Giorni fa, l’ambasciatore degli Usa in Italia David H. Thorne ha detto
che “il presidente fa affidamento sul premier”.
Il leader Usa è la vedette incontestata di questi giorni,
che sono uno iato nella campagna elettorale: se per Monti questa potrebbe
essere l’unica partecipazione alla settimana Onu, per Obama potrebbe essere
l’ultima, anche se moltissime delegazioni alle Nazioni Unite tifano per una sua
conferma.
L’intervento di Monti di fronte all'Assemblea non sarà uno
dei primi, martedì, ma sé programmato mercoledì. Il suo discorso, riferiscono
fonti di Palazzo Chigi, si incentrerà sulla crisi economica internazionale e
sul ruolo dell'Italia nella nuova governance europea, ma anche su sviluppi e
prospettive della Primavera araba e sulla lotta al terrorismo, riportata in
primo piano dall’ondata di violenza e uccisioni per la diffusione di video e
immagini lesive di Maometto e dell’Islam.
Rispetto all’anno scorso, quando nella scia della Primavera
araba la parola chiave era "Speranza", scrive sull’ANSA Stefano De
Paolis, “il clima politico internazionale è quest'anno caratterizzato dalle
divisioni trasversali che sono tornate a prevalere tra i grandi del mondo. Lo
stallo sulla Siria, la recente ondata di collera islamica per il film e le
vignette contro il Profeta Maometto, la linea
di confine tra libertà di espressione e denigrazione della religione,
le sfide alla democrazia nei Paesi arabi, il braccio di ferro sul nucleare
iraniano pesano come macigni, affermano fonti diplomatiche. Si tratta di
questioni che certamente verranno affrontate, ma che difficilmente
registreranno svolte”.
La missione all’Onu e negli Usa potrà forse apparire al
premier quasi una pausa fra le grane italiane, il futuro della Fiat, o gli
scandali della Regione Lazio, e gli impegni europei. L’incontro di sabato tra
il presidente francese François Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel
ha rilanciato l’impegno per la ricerca d’una nuova governance dell’Unione, da
concretizzare, se possibile, a metà ottobre, al Vertice di Bruxelles.
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