Paul Ryan le ha sparate grosse e ha mirato dritto: ha promesso 12 milioni di posti di lavoro nuovi entro il 2016, se la Casa Bianca sarà repubblicana; e ha attaccato Barack Obama, che non sconfitto la crisi e che ha voluto garantire l’assistenza sanitaria a tutti gli americani. Il vice ha scaldato i cuori e infiammato gli animi; Mitt Romney, nel discorso d’accettazione dell’investitura a candidato, pronunciato nella notte a chiusura della convention di Tampa, doveva convincere e persuadere: non solo la platea dei delegati, ma anche gli elettori di centro.
E’ lui, il miliardario mormone freddo e distaccato, finanziere di successo e oratore dalla gaffe facile, l’uomo giusto per riconquistare alla destra la presidenza degli Stati Uniti? L’Election Day lo dirà il 6 novembre: di qui ad allora, Romney deve cercare di scuotersi di dosso l’immagine di politico distante dai problemi della gente comune e non apparire solo come un candidato più subito che voluto-, ma come un futuro presidente. Non è affatto detto che la strada che parte da Tampa, dove il partito s’è speso per lui, finisca al 1600 di Pennsylvania Avenue.
A conti fatti, l’uragano della Convention non è stato Isaac, che ha fortunatamente mancato tutti i bersagli sulla sua strada, prima Tampa poi New Orleans, ma l’ancor giovane deputato del Wisconsin che Romney s’è scelto come vice e che ha infiammato la platea, con un’oratoria vivace e virulenta. Le priorità di Ryan ricalcano quelle dei discorsi dei leader alla convention, che –il conto è del New York Times- parlano di posti di lavoro, 175 volte, ma soprattutto d’affari, 198 volte; citano Romney 223 volte –la parola più pronunciata-, ma hanno sempre in bocca Obama -162 citazioni-; e dio viene subito dietro i due rivali, con 83 citazioni.
I delegati applaudono Ryan, che, per una sera, appare quel che è, cioè l’uomo forte del ticket repubblicano, ma che, subito dopo, torna a fare il numero due, per non dare ombra al candidato. Il discorso del vice solleva entusiasmo, ma suscita pure molte critiche, perché c’è chi gli fa le pulci e lo trova “impreciso”, “fuorviante” e addirittura “disonesto”. E c’è chi commenta che, “al suo confronto, Reagan era un socialista”. Per l’Huffington Post, Ryan ha costruito il suo intervento , "su asserzioni assolutamente fuorvianti": c’è un elenco delle omissioni e delle sviste volontariamente inserite nel discorso in cui Obama è "un presidente alla deriva".
Balza agli occhi l’accusa ad Obama di non avere mantenuto la promessa di salvare dalla chiusura una fabbrica della General Motors in Wisconsin. Peccato che "Obama non fece mai quella promessa", rileva il Detroit News; e peccato che la fabbrica chiuse nel dicembre del 2008, "quando il presidente era George W. Bush", ricorda l'Huffington Post. "Obama non aveva alcuna possibilità di salvare quella fabbrica a meno che non avesse scoperto il modo di viaggiare nel tempo", commenta il Washington Post definendo l'intervento di Ryan "disonesto al punto da togliere il fiato".
Non sorprende che la Cnn si schieri a difesa di Obama. Ma il network conservatore Fox News fa notizia, quando l’analista politica Sally Kohn, bolla il discorso del vice come "un tentativo di stabilire il record mondiale di bugie sfacciate". Tra i punti contestati, alcuni passaggi sul deficit federale, la riforma sanitaria e il declassamento da parte di Standard & Poor's del debito Usa.
Mentre la convention acclama il suo candidato, un altro episodio suscita malessere, dopo l’attacco razzista contro un’operatrice di colore della Cnn: l’Abc racconta un party per super-ricchi offerto dallo staff di Romney ai suoi 'grandi finanziatori' mercoledì sera, a bordo di uno yacht da 50 metri battente bandiera delle Isole Cayman, il paradiso fiscale dove l’ex governatore del Massachusetts, secondo i suoi detrattori, ha depositato parte dei suoi fondi. Il 'Cracker Bay’, proprietà di un ricco immobiliarista locale, ha accolto una cinquantina di persone, oltre a familiari di di Romney, tra cui il fratello maggiore Scott. Nulla di male? Forse, ma allora perché non pubblicizzare il party tra gli eventi della convention?
A conti fatti, l’uragano della Convention non è stato Isaac, che ha fortunatamente mancato tutti i bersagli sulla sua strada, prima Tampa poi New Orleans, ma l’ancor giovane deputato del Wisconsin che Romney s’è scelto come vice e che ha infiammato la platea, con un’oratoria vivace e virulenta. Le priorità di Ryan ricalcano quelle dei discorsi dei leader alla convention, che –il conto è del New York Times- parlano di posti di lavoro, 175 volte, ma soprattutto d’affari, 198 volte; citano Romney 223 volte –la parola più pronunciata-, ma hanno sempre in bocca Obama -162 citazioni-; e dio viene subito dietro i due rivali, con 83 citazioni.
I delegati applaudono Ryan, che, per una sera, appare quel che è, cioè l’uomo forte del ticket repubblicano, ma che, subito dopo, torna a fare il numero due, per non dare ombra al candidato. Il discorso del vice solleva entusiasmo, ma suscita pure molte critiche, perché c’è chi gli fa le pulci e lo trova “impreciso”, “fuorviante” e addirittura “disonesto”. E c’è chi commenta che, “al suo confronto, Reagan era un socialista”. Per l’Huffington Post, Ryan ha costruito il suo intervento , "su asserzioni assolutamente fuorvianti": c’è un elenco delle omissioni e delle sviste volontariamente inserite nel discorso in cui Obama è "un presidente alla deriva".
Balza agli occhi l’accusa ad Obama di non avere mantenuto la promessa di salvare dalla chiusura una fabbrica della General Motors in Wisconsin. Peccato che "Obama non fece mai quella promessa", rileva il Detroit News; e peccato che la fabbrica chiuse nel dicembre del 2008, "quando il presidente era George W. Bush", ricorda l'Huffington Post. "Obama non aveva alcuna possibilità di salvare quella fabbrica a meno che non avesse scoperto il modo di viaggiare nel tempo", commenta il Washington Post definendo l'intervento di Ryan "disonesto al punto da togliere il fiato".
Non sorprende che la Cnn si schieri a difesa di Obama. Ma il network conservatore Fox News fa notizia, quando l’analista politica Sally Kohn, bolla il discorso del vice come "un tentativo di stabilire il record mondiale di bugie sfacciate". Tra i punti contestati, alcuni passaggi sul deficit federale, la riforma sanitaria e il declassamento da parte di Standard & Poor's del debito Usa.
Mentre la convention acclama il suo candidato, un altro episodio suscita malessere, dopo l’attacco razzista contro un’operatrice di colore della Cnn: l’Abc racconta un party per super-ricchi offerto dallo staff di Romney ai suoi 'grandi finanziatori' mercoledì sera, a bordo di uno yacht da 50 metri battente bandiera delle Isole Cayman, il paradiso fiscale dove l’ex governatore del Massachusetts, secondo i suoi detrattori, ha depositato parte dei suoi fondi. Il 'Cracker Bay’, proprietà di un ricco immobiliarista locale, ha accolto una cinquantina di persone, oltre a familiari di di Romney, tra cui il fratello maggiore Scott. Nulla di male? Forse, ma allora perché non pubblicizzare il party tra gli eventi della convention?
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