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sabato 11 luglio 2015

Grecia/Ue: doccia geleta tedesca, Eurogruppo diventa maratona

Scritto per La Presse l'11/07/2015

Doccia gelata, tedesca, non scozzese, sulla riunione dell'Eurogruppo, che s’è aperta a Bruxelles nel primo pomeriggio e che ha subito assunto le caratteristiche di una maratona negoziale: posizioni di partenza distanti e atteggiamenti poco flessibili -la riunione è stata aggiornata poco dopo mezzanotte, per riprendere domenica 12 alle ore 11.00. ndr-.

A dissolvere l’atmosfera d’ottimismo che circondava, fino al mattino, l’incontro è bastata una sortita del ministero delle Finanze tedesco, secondo cui la Grecia ha due opzioni, o “migliorare” rapidamente e sostanzialmente, dal punto di vista dei creditori, le proprie proposte o optare per un Grexit temporaneo (5 anni fuori dalla moneta unica per ristrutturare il debito).

Il documento tedesco, i cui contenuti, divulgati dalla Faz, non sono stati smentiti dal ministro Wolfgang Schaeuble, ipotizza inoltre che il governo greco di Alexis Tsipras, per riguadagnarsi la fiducia dei partner, trasferisca assets per un ammontare di 50 miliardi di euro a un fondo trust. Se Tsipras pensava che il peggio fosse passato, dopo il sì del Parlamento di Atene al suo piano, su cui il suo partito s’è diviso, ha ormai dovuto ricredersi.

Il fatto nuovo tedesco, che ha apparentemente colto di sorpresa la Grecia, ma pure molti altri partner, crea imbarazzi e freddezze, mentre da Berlino giungono voci di dissenso –poi mitigate- tra la cancelliera Merkel, più incline all’intesa, e il ministro Schaeuble, più rigido nei confronti di Atene. Fonti dell’Eurogruppo osservano che un ‘Grexit temporaneo’ non è previsto dalle regole europee –ma, se è per quello, neppure un Grexit definitivo-. L'Fmi boccia l'idea d'un Grexit a tempo. E fonti greche negano che l’argomento sia stato sollevato nella plenaria. In serata da Helsinki giunge notizia di un no del Parlamento alla concessione di aiuti ad Atene.

Il sussulto di tensione in apertura fa presagire che la trattativa non sarà tutta in discesa e, almeno nell'ottica tedesca, non sarà indolore per la Grecia, nonostante i giudizi positivi espressi ieri dalle Istituzioni internazionali, Commissione europea, Bce e Fmi, sulle proposte presentate dal governo Tsipras, riforme e sacrifici per 12 miliardi di euro in due anni in cambio di circa 53 miliardi di aiuti e d’un pacchetto d’investimenti per favorire la crescita.

L’incontro dei ministri delle Finanze dei 19 Paesi della Zona Euro era stato deciso martedì scorso, al termine di un Vertice della Zona Euro senza esito, convocato dopo il referendum con cui i greci, domenica 5, avevano respinto l’offerta dei Paesi creditori: alla Grecia si chiedevano proposte credibili, perché il programma di aiuti possa essere ripreso, Atene possa pagare i debiti e le banche, chiuse da due settimane, possano riaprire.

Tra mercoledì e giovedì, c’era stata un’accelerazione positiva. Al punto che quella di oggi era apparsa, a un certo punto, quasi una riunione ‘pro forma’, ancor più semplice dopo che, nella notte, il Parlamento greco aveva approvato con larga maggioranza, nonostante delle crepe nella sinistra radicale di Syriza, il piano Tsipras.

Adesso, invece, il negoziato è ridiventato un puzzle dall’esito incerto: l’Eurogruppo può finire da un momento all’altro, senza intesa; oppure può avvitarsi in trattative fino all’alba e oltre. La speranza che i capi di Stato e
di governo dei 28 possano, domani, evitarsi il loro Vertice straordinario
sono, per il momento, ridotte.

Certamente, l’improvvisa drammatizzazione può anche celare aspetti tattici, così da evitare che Atene faccia, come altre volte recenti, marcia indietro o attui manovre dilatorie. Ma la trattativa s’annuncia comunque "lunga" e "difficile", come hanno rispettivamente detto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan
e il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, secondo il quale “c’è
un grande problema di fiducia” tra i greci e i loro partner e ci sono, quindi, “serie preoccupazioni sulla credibilità degli impegni greci”.

I giochi, quando s’avvicina la mezzanotte, sono più che mai aperti. E il Vertice di domani, se si farà, potrebbe davvero trovarsi di fronte l’alternativa tra l’intesa e l'uscita di Atene dalla moneta unica -domenica mattina, il Vertice europeo è stato cancellato, ma è stato mantenuto un Vertice dei Paesi dell'euro, ndr-.

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