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sabato 4 luglio 2015

Grecia/Ue: è il 39o referendum, l’integrazione ne ha persi 9

Scritto per La Presse lo 04/07/2015

Il referendum greco di domani, domenica 5 luglio, segna la 39° volta che i cittadini di un Paese della Comunità, e poi dell’Unione, sono chiamati a esprimersi su un tema europeo. Nelle 38 precedenti occasioni, 29 volte il risultato è stato positivo per il progetto d’integrazione europeo, mentre nove volte l’esito è stato negativo.

Dati e considerazioni sono forniti da Pier Virgilio Dastoli, presidente del Cime (Consiglio italiano del Movimento europeo) e cultore di storia dell’integrazione. I No si sono registrati due volte in Norvegia, bocciando l’adesione (entrambe le volte a negoziati già conclusi), una volta in Danimarca e due volte in Irlanda –in questi ultimi tre casi però successive consultazioni popolari rovesciarono il primo verdetto e l’integrazione andò avanti-.

Due referendum negativi pesantissimi furono quelli del 2005 in Francia e Olanda sulla Costituzione europea, da cui quel progetto non si riprese più. Gli ultimi due referendum con esito negativo riguardano l'adesione all'euro di Danimarca e Svezia.

La Grecia si esprime per la prima volta con un referendum su un tema europeo. E la Germania resta fra i Paesi che non si sono mai espressi.

La Costituzione europea, quella bocciata da Francia e Olanda, era stata approvata per via referendaria da Spagna e Lussemburgo. Gli italiani nel 1989 votarono largamente a favore di un mandato costituente al Parlamento europeo. E il 67 % dei britannici confermò nel 1975 la partecipazione del Regno Unito all'allora Comunità europea –avranno di nuovo l’occasione d’esprimersi sulliUnione nel 2017-.

Il referendum come strumento europeo di democrazia partecipativa nella sua forma consultiva o di democrazia diretta nella sua forma decisionale (per ratificare, ad esempio, la revisione dei trattati) non è stato inserito – rileva Dastoli - né nella Costituzione europea poi abortita né nel Trattato di Lisbona in vigore.

E il presidente del Cime ricorda che la maggioranza dei membri della Convenzione europea sottoscrisse una proposta del Movimento europeo e del Forum permanente della Società civile per una ratifica pan-europea per via referendaria della Costituzione europea, ma la proposta non venne messa all'odg della Convenzione dal Presidium per l'opposizione dei governi che vi avevano sostanzialmente un potere di interdizione.

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