Scritto per Il Fatto Quotidiano del 21/01/2011
Nell’aula semi-deserta, c’erano soprattutto gli euro-deputati italiani. Anche per questo, il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza -83 si’, un no, due astensioni- una risoluzione presentata da tutti i partiti politici italiani, che chiede all’Unione europea un sostegno politico ai passi dell’Italia per ottenere dal Brasile l’estradizione di Cesare Battisti, il terrorista condannato in via definitiva all’ergastolo per quattro omicidi. Prima del voto, cui hanno assistito alcuni familiari delle vittime di Battisti, il commissario europeo Stefan Fule ha ribadito che l’UE «non ha modo d’intervenire in questa vicenda»: c’è un trattato di estradizione tra il Brasile e l’Italia, non ce n’è uno tra il Brasile e l’Unione. Il dibattito è stato vivace, a tratti polemico: agli interventi degli italiani, facevano contrappunto voci scettiche sull’urgenza dell’iniziativa e sull’impatto. Mario Mauro, Pdl, ha detto: «Bisogna che giustizia sia fatta e che Battisti sia estradato». David Sassoli, Pd, ha affermato che «il Parlamento deve essere vicino alle vittime del terrorismo e deve far valere la giustizia»: «L’atteggiamento del Brasile è difficile da capire», tanto più che le autorità di Brasilia non hanno concesso al terrorista italiano lo statuto di rifugiato politico.
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