Scritto per Il Fatto Quotidiano del 26/01/2011
La telefonata con insulti in diretta di Silvio Berlusconi al talk show di Gad Lerner su La7 consente al Rubygate di restare alto nell’attenzione della stampa internazionale, persino più dell’intervento del presidente della Cei, il cardinale Bagnasco, che i corrispondenti esteri leggono con attenzione, ma senza deferenza. Dalle cronache della vicenda, dominate dalle ‘ragazze del bunga-bunga’, emergono qua e là personaggi di contorno come Emma Marcecaglia –“l’altra Italia che va a letto presto e che si alza presto per andare a lavorare” è molto piaciuto a Les Echos-, Emma Bonino (“L’Italia ha diritto a un premier rispettato”, dice alla Bbc), o Marina Berlusconi, cui, dopo la sortita anti-Saviano, Abc dedica un servizio in tandem con Martine Le Pen (“L’ambizione nasce in casa”). La piazzata televisiva del Cavaliere furioso ridà attualità al NYT di lunedì (“Una soap opera –titolava- con Berlusconi star”) e impressiona, soprattutto, la stampa spagnola: Abc, El Economista, El Mundo, che vede un “'Italia che si ribella”. Oltre la cronaca, El Pais ha un reportage ‘sinuoso’: “Le curve prima del curriculum”. Sull’intervento di Bagnasco, colpisce la differenza d’analisi tra media italiani e internazionali: i primi sezionano i passaggi del messaggio pro e contro; i secondi recepiscono solo “la censura della Chiesa” al premier, da cui “esige disciplina morale”: Bbc, Times, Telegraph, NouvelObs, i giornali spagnoli, l’Ap, il NYT, chi ne parla non ha dubbi. Diverso il tono del Guardian, che in un commento scrive: “Il premier è nello scandalo fino al collo, ma non lo si direbbe dai sondaggi. Il problema è chi potrebbe sostituirlo”. Un problema per noi; un atout per lui.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento