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giovedì 6 gennaio 2011

Copti: dopo le stragi, Natale di minacce e di ansia

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 06/01/2011

Cresce anche in Italia l'allerta per il Natale copto, domani 7 gennaio, dopo l'attentato del 31 dicembre alla chiesa dei Santi ad Alessandria d'Egitto (21 le vittime). In una circolare inviata a prefetti e questori, il dipartimento della Pubblica Sicurezza chiede di alzare la vigilanza sui luoghi di culto copti nella Penisola, dove la comunità conta 50 mila fedeli. Sui siti integralisti, appaiono presagi, poi ritrattati, di nuovo sangue: il «cane del Vaticano», cioè il Papa, e Barack Obama, ma anche l’Onu, Hamas, ovviamente i copti, persino i Fratelli Musulmani, sono accumunati nelle minacce da ‘Mujahedin’, il sito che aveva già messo la chiesa dei Santi fra gli obiettivi da colpire. E ‘Mujahedin’ rilancia la richiesta di liberazione di due donne copte che si sarebbero convertite all’Islam e che sarebbero prigioniere in monasteri copti : «Liberatele per evitarvi nuove catastrofi ! Abbiamo già ucciso centinaia di vostri fedeli ».

E, intanto, sotto la spinta dell’Italia e della Francia, prende forma l’idea d’un’azione dell’Europa per la protezione delle comunità cristiane d’Oriente, dopo la serie di crimini perpetrati contro i cristiani nelle Filippine, in Iraq, in Nigeria e da ultimo in Egitto (li’, forse, ad opera d’un kamikaze afghano). Il presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso, auspica azioni che possano evitare l’escalation della violenza contro i cristiani, anche se non è chiaro quali strumenti l’Ue possa usare. E i ministri degli esteri dei 27 potrebbero discutere, il 31 gennaio, quando si riuniranno a Bruxelles, «una risposta concertata» alle minacce che «al Qaida fa planare sui cristiani d’Oriente» (le citazioni sono tratte da una lettera co-firmata dai ministri degli esteri italiano Franco Frattini e francese Michèle Alliot-Marie).

Per ora, la minaccia ci sfiora, almeno secondo i servizi di sicurezza italiani. La circolare invita le autorità locali a censire le chiese copte presenti in Italia, considerate obiettivi sensibili, e a valutare misure di vigilanza e prevenzione adeguate nei pressi degli edifici, nell’imminenza del Natale copto. Le misure di prevenzione sono in parte già in atto visto che la festività si celebra domani: il 7 gennaio è considerato il giorno in cui nacque Gesù anche dai i cristiani ortodossi e segna la fine di un periodo di digiuno lungo più di 40 giorni. La circolare del Dipartimento fa seguito a disposizioni già inviate a prefetti e questori, nelle quali si chiedeva di alzare in ogni caso il livello d'attenzione dopo l'attentato di Alessandria.

Le misure di prevenzione, in Egitto, in Italia, ovunque le comunità copte sono presenti, s’intrecciano con le iniziative di solidarietà verso i copti e, in genere, verso le minoranze religiose, perchè nel mondo va crescendo l’intolleranza violenta ed estremista. Nel mirino, anche musulmani moderati, come dimostra l’assassinio, martedi’, a Islamabad, del governatore della provincia del Punjab, la più popolosa del Pakistan: Salman Taseer, 66 anni, è stato ucciso da una guardia del corpo, perchè si opponeva alla legge sulla blasfermia, sostenuta da numerose organizzazioni integraliste musulmane, ed era favorevole alla liberazione di Asia Bibi, la giovane pakistana di fede cristiana condannata a morte proprio per blasfemia. L’omicidio è stato rivendicato da Tehrik-i Taliban, il principale gruppo talebano del Pakistan.

E l’intolleranza alimenta l’intolleranza. In Egitto, ieri, sono stati liberati 23 copti arrestati a novembre per le violenze al Cairo dopo lo stop alla costruzione d’una chiesa nella capitale egiziana (dei 154 allora fermati, erano gli ultimi ancora detenuti). Ma, parallelamente, cresce in Europa l’ostilità alla costruzione di nuove moschee.

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