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domenica 30 gennaio 2011

SPIGOLI: Europa, l'Italia che non c'è e i ministri latitanti

Scritto per Il Fatto Quotidiano del 30/01/2011

E poi ci lamentiamo di quanta (poca) Italia c’è in Europa! Vero, ma mica è un’ingiustizia: la serie non è ‘Calimero’, ma ‘chi è causa del suo mal pianga se stesso’. Riflettiamoci un attimo, dati alla mano. Domani, a Bruxelles, è un giorno da segnare in rosso sul calendario: non tanto perché i ministri degli esteri dei 27 diranno la loro su un mondo che crolla, dalla Tunisia ai Paesi del Golfo, passando per la Bielorussia e l’Albania (oddio!, ci sarebbe pure l’Egitto, ma Lady Ashton, che non sempre è un fulmine di guerra, non l’ha messo all’ordine del giorno); quanto perché si rivedrà il ministro degli esteri italiano Franco Frattini, che manca dalla capitale dell’Ue dall’estate scorsa. Nell’occasione –rara, se non unica-, lo riceverà persino il presidente della Commissione europea Josè Maria Durao Barroso: se non lo becca al volo, gli tocca venire a Roma per parlargli. Quanto, poi, al ministro per lo sviluppo economico, quello non si vede da maggio, quando Claudio Scajola rassegnò le dimissioni: il suo successore Paolo Romani è venuto una volta, ma solo per bilaterali alla Commissione, non ancora per un Consiglio. E da oltre due mesi non c'è manco il ministro 'tappabuchi' delle politiche comunitarie, dopo le dimissioni di Stefano Ronchi, finiano. Hai voglia di piangere, poi, se gli altri decidono per te, se persino la Ashton trascura l’Italia, se sul brevetto ti dribblano manco se l’Italia fosse Invernizzi e loro Sivori. L'unico che c'è (sempre) è Tremonti, che, infatti, pesa ben più dei colleghi assenti.

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