P R O S S I M A M E N T E

Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore - Buone Feste - Sereno Natale - Un 2017 Migliore

venerdì 23 novembre 2012

Ue: bilancio; Vertice, i 27 non sanno più decidere, solo rinviare

Scritto per l'Indro il 23/11/2012

Da un rinvio all’altro, l’Unione europea non è più capace di prendere decisioni: né quando c’è il fuoco dell’urgenza, né quando ci sarebbe agio di negoziare con tutta calma. Com’é il caso delle trattative sulle prospettive finanziarie 2014-2020, dove i miliardi di euro di differenza tra chi vuole spendere di meno e chi è disposto a spendere di più sono un centinaio in sette anni, poco più di 15 all’anno. Eppure bastano a mandare tutto all’aria; o, almeno, a rinviare tutto a gennaio, quando i leader dell’Ue giurano non sarà difficile trovare un’intesa: “C’è il potenziale per raggiungere un accordo”, è il ritornello a fine lavori.

Nel frattempo, quasi a farsi perdonare questo passo falso –solo il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso parla apertamento di “fallimento”-, i paesi dell’Eurogruppo già assicurano che la decisione sugli aiuti alla Grecia è cosa fatta e che la prossima riunione dell’Eurogruppo sarà poco più di una formalità: vedremo, visto che ce ne sono già state tre d’interlocutorie dopo il Vertice di metà ottobre. E vedremo pure come andrà a fine con il bilancio suppletivo 2012 e con quello preventivo 2013, rimasti in alto mare.

Dunque, il Consiglio europeo straordinario di Bruxelles si conclude con un nulla di fatto e, per dirla come il premier lussemburghese Jean Claude Juncker "senza né vincitori, né vinti". Il Vertice ha affidato al suo presidente Herman Van Rompuy il mandato di presentare una nuova bozza di compromesso finanziario che sarà discusso in un nuovo incontro, probabilmente a gennaio.

Che il rinvio fosse la conclusione più probabile, lo si era capito fin dalla vigilia, quando l’ipotesi era stata evocata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e da altri leader, nella convinzione, condivisa dal governo italiano, che un rinvio sarebbe stato meno drammatico di una rottura, in particolare con la Gran Bretagna, il Paese più restio a versare soldi nelle casse comunitarie e più determinato a mantenere uno sconto sul suo contributo netto.

Van Rompuy, bersaglio di tutte le critiche in quanto autore della bozza di compromesso contestata, afferma che non è il caso di "drammatizzare”, perché, ricorda, “anche nel 2005 servirono due tornate" di negoziati "per arrivare all’accordo" sulle prospettive finanziarie pluriennali. E il presidente del Consiglio italiano Mario Monti lo conforta: "Non avere raggiunto l’intesa oggi non pregiudica nulla: ricordiamoci che il tutto entrerà in vigore nel 2014", sottolineando che "non è la rapidità della decisione a contare, ma il loro contenuto”.

Che non ci fosse il clima del negoziato ad oltranza e dell’accordo a ogni costo, lo si era capito subito: la prima giornata, giovedì, è stata spesa in una guerra di trincea combattuta dalle singole delegazioni nei confessionali con Van Rompuy, che voleva così saggiare priorità e possibili concessioni. L’esercizio è sfociato in una bozza di compromesso rivista rispetto a quella trasmessa la scorsa settimana a tutte le delegazioni: saldi invariati, con un taglio di 80 miliardi di euro rispetto alle proposte di partenza della Commissione europea, ma diversa articolazione delle riduzioni (venendo così incontro a Italia e Francia, specie su agricoltura e politiche per la coesione). Ma la Gran Bretagna ha continuato a dire che così si spende troppo e li altri hanno continuato ad avanzare le loro recriminazioni.

Il negoziato non è mai decollato: i leader si sono riuniti in plenaria poco dopo mezzogiorno, avendo speso la mattina in ulteriori bilaterali, ma nessuna aveva la voglia di impegnarsi in una trattativa a oltranza. Quattro ore o poco più di traccheggi e poi il rinvio: una fine annunciata. Triste, ma non troppo. E, dal punto di vista dell’operatività dell’Ue, ininfluente. L’immagine, certo,non ci guadagna.

Nessun commento:

Posta un commento