Una notte decisiva per Cipro e per l’euro: a Bruxelles, è
riunito l’Eurogruppo. Un consulto senza appelli: dopo che l’inizio
dell’incontro era ripetutamente slittato, i ministri delle finanze dei Paesi
dell’euro cercano un accordo sul piano di aiuti all’isola, dove le banche sono
chiuse da 10 giorni (e non riapriranno, comunque, prima di martedì).
Bisogna trovare una soluzione prima della riapertura dei
mercati: il tempo è agli sgoccioli, proprio come il contante nelle banche di
Cipro, che tagliano i prelievi bancomat a cento euro. E la Bce non intende garantirlo più
da domani.
Per tutta la domenica, il presidente cipriota Nikos
Anastasiades ha avuto serrati contatti, dopo che, sabato, a Nicosia, c’era stato
un lungo confronto tra autorità locali e troika, Commissione europea, Bce, Fmi.
I dati sono noti. Ci vogliono 16/17 miliardi di euro per salvare Cipro dalla
bancarotta. L’Eurozona è pronta a mettercene 10, l’Fmi uno; il resto, per la
precisione 5,8 miliardi, lo deve tirare fuori Cipro. Come, è l’interrogativo.
L’Unione vuole mettere fine a quella che il ministro
francese Pierre Moscovici definisce “economia da casinò”; Cipro è riluttante.
Ed è anche per questo che lo scenario dell’uscita dall’euro dell’isola, che
tutti dicono di volere evitare, non può essere escluso. Moscovici dice: "Siamo
qui per evitare l'uscita di Cipro dall’euro: serve una soluzione globale e
giusta, che ridimensioni il sistema bancario dell’isola e che faccia pagare i
più ricchi e non i piccoli risparmiatori".
Il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble lamenta l’assenza di
progressi: “L'offerta dell’Ue –spiega- non cambia, perché i numeri restano gli
stessi". L'Europa vuole ridimensionare l'intero sistema bancario cipriota,
che considera sovradimensionato, con depositi che sono 7,5 volte il pil del Paese
e dove hanno un grosso peso gli uomini d’affari russi che ‘colonizzano’
finanziariamente l’isola.
Bocciata dal no del Parlamento di Nicosia, dopo tumulti di
piazza, l’ipotesi di un prelievo forzoso su tutti i conti correnti ciprioti, altre
possibilità sono state vagliate, ma nessuna è acquisita: sabato, si profilava un'intesa
sui prelievi sui depositi superiori ai 100 mila euro, il 20% sui conti della
Bank of Cyprus e il 4% su quelli degli altri istituti di credito. Ma poi la
partita s’è riaperta.
La riunione straordinaria dell'Eurogruppo è stata preceduta,
dalla mattinata, da un incontro inedito, negli schemi europei: sotto la regia
del presidente del Consiglio europeo Van Rompuy, c’erano Anastasiades e i
presidenti della Commissione Barroso, della Bce Draghi, dell'Eurogruppo Dijsselbloem,
e la direttrice dell’Fmi Lagarde.
Nessun commento:
Posta un commento